Vacanze con stile sulla Bertone Ritmo 85 S Cabrio Palinuro

Laura Ferriccioli

Lussuosa e tecnicamente brillante, era la più griffata delle Ritmo scoperte

Il cassetto del cruscotto con dentro uno specchio e una torcia estraibile, alimentata dall’accendisigari. Gli esclusivi cerchi in lega d’alluminio della Cromodora Wheels su disegno di Bertone, come le borchie in plastica. Basta così? Non ancora. Per descrivere la raffinatezza del modello vanno menzionati anche la selleria con tessuto in fantasia di Missoni e il volante rivestito in pelle con la firma di Nuccio Bertone sul clacson: perfino le cuciture in filo arancione erano particolari, uscite da una macchina che con grande probabilità era unica. “Quando ho comprato l’auto, nel 2019, il volante era stato ricoperto in Sky dal secondo proprietario, perché la pelle era consumata e allora, quando l’aveva acquisita lui, le tecniche di ripristino che ci sono oggi non esistevano. Appena ne sono entrato in possesso, l’ho fatto restaurare”, racconta l’attuale custode, il terzo.

 

 

In perfetto ordine. La Palinuro l’aveva trovata in un annuncio: come indicato dalla targa, si trovava ad Arezzo, zona dalla quale non si è mai mossa pur cambiando due proprietari, fino al sopraggiungere di quest’ultimo che la mantiene comunque nel Centro Italia. “Sono stato fortunato, era stata custodita molto bene. Aveva più o meno 150mila km e, in sostanza, ho solo fatto aggiungere un po’ di imbottitura ai sedili anteriori che, con il tempo e l’usura, cominciavano a cedere pienezza”, prosegue l’appassionato, che ha anche comprato un paio di pannelli interni dei due sportelli nel caso un giorno dovessero servire. Perché una cosa è certa, i tessuti impiegati per quest’auto non si trovano più. E anche dei suoi dettagli su misura è pressoché impossibile ormai trovare ricambi.

 

 

Allestimento al top. La Bertone Ritmo 85 S Cabrio Palinuro (motore a 4 cilindri in linea inclinati da 1498cc, 85CV, trazione anteriore, 5 marce) è di fatto un concentrato di trovate geniali e accessori super rifiniti. Potremmo persino dire di effetti speciali, visto il nome in tinta cangiante sulle fiancate e visto il periodo, gli anni Ottanta, in cui l’auto si è affacciata al mondo. Così come sul grande schermo i primi trucchi tecnici simulavano azioni sensazionali, lei, rappresentante di prim’ordine dell’opulenza del suo tempo, nel 1983 ammaliava per le sue tante chicche di design. Tutti elementi che, in una vettura concepita nella versione base come di massa, erano sorprendenti. Alcuni, come i finestrini posteriori che scompaiono senza montante, i sedili reclinabili che lasciano spazio a un ampio portabagagli e il cofano posteriore a ribalta, erano già inseriti nelle due precedenti Cabriolet, sempre realizzate secondo la maestria della Carrozzeria piemontese.

 

 

Le progenitrici. Stiamo parlando della Ritmo S 85 Cabrio Bertone, prodotta dal 1981 al 1982, e della seconda serie, la Nuova Ritmo S 70-85, con le quattro luci anteriori, parafanghi e fari posteriori nuovi, e con interno rivisto (1983-1985). Del resto, dall’apporto di un grande marchio italiano di stile come Bertone, inventore di tendenze di design che hanno fatto scuola nel mondo, non ci si poteva aspettare niente di meno. La carrozzeria Bertone, lo ricordiamo, è l’atelier dove, grazie alle matite di diversi guru del design, hanno preso forma alcuni successi immortali, amati ai quattro lati del globo, come le Lamborghini Miura, Marzal e Countach, l’Alfa Romeo Giulietta SS e l’Iso Grifo. Ancora, le Maserati 3500 e 5000 GT e la Lancia Stratos. Solo per citarne alcuni.

 

 

Soluzioni geniali. Nelle tre Ritmo Cabrio Bertone c’è poi la chicca della capote termica a tre strati che fa da portellone con tanto di lunotto trasparente in vetro riscaldato. E il cielo, dulcis in fundo, è in alcantara. Nonostante la parte in vetro, la capote riesce a sparire del tutto nella silhouette della carrozzeria grazie a un brillante meccanismo che la fa slittare dentro il bagagliaio. E per l’esterno c’è l’apposita copertina. Con livrea bicolore, la Ritmo 85 S Cabrio Palinuro era disponibile soltanto in grigio o in marrone, com’è il caso di questa vettura. E, neanche a dirlo, si trattava di una serie speciale limitata, ragione per cui oggi gli esemplari in circolazione sono pochi e assai ricercati dai collezionisti.

Con gli occhi a cuoricini. Nonostante l’amore per le auto italiane e una collezione in cui “non passa lo straniero”, per il proprietario di questa vettura si è trattato prima di tutto di un acquisto emozionale. Anzi, un acquisto di cuore: quando la vettura è stata immatricolata, lui guidava una Ritmo Cabrio 85 S nera metallizzata, l’auto della sua gioventù, con la quale ha conosciuto la moglie Laura. Il fatto che l’anno fosse il 1984 per entrambi – l’incontro del destino e l’immatricolazione della Palinuro – gli ha fatto scattare la scintilla.

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