Coppa della Perugina, che cosa volere di più?

Dopo il salto di qualità strepitoso compiuto l’anno scorso dalla rievocazione della Coppa della Perugina, la gara di velocità anni Venti corsa anche dal fondatore della celebre marca di cioccolatini Giovanni Buitoni, era lecito pensare che il massimo dello standard per la manifestazione fosse ormai raggiunto. E invece. La Coppa quest’anno ha continuato a sorprendere il folto pubblico e i partecipanti, issandosi ancora più su nella scala dei grandi eventi con toni davvero superlativi.

 

Le quattro giornate, dall’11 al 14 maggio, si sono svolte tra le strade più belle dell’Umbria – fino a sbarcare in Toscana, per una volta –, in location da favola, come la ex chiesa di San Francesco al Prato di Perugia, dove le meraviglie a quattro ruote che hanno partecipato sono state esposte e, ancora, spettacoli, come quello teatrale giapponese presso il Palazzo dei Priori, nel capoluogo, e lo show in piazza degli sbandieratori a Sansepolcro, che hanno reso l’evento – incluso nel Circuito Tricolore Asi – ancora più sbalorditivo. In totale sono stati un centinaio gli iscritti e hanno rappresentato il gotha quasi al completo del collezionismo italiano, affiancato da una forte presenza di stranieri, in particolare sul nutrito fronte anteguerra.

 

Le auto? Una Bugatti Brescia, tanto per cominciare. Ma anche una splendida Ferrari 250 California, una Fiat 750 Zagato Mille Miglia, una Bentley 3,3/4 del 1925, una Dino di un colore molto raro, viola scuro, una Maserati da corsa Tipo 150, solo per fare alcuni esempi. Che cosa volere di più, dunque? Vale la pena stare a guardare che cosa i soci del Camep capitanato da Ugo Amodeo potranno ancora mettere in atto per coccolare gli ospiti l’anno prossimo. Un’edizione più spettacolare di questa non sembra possibile: “Coppa della Perugina, what else?”, direbbe George Clooney. Eppure, qualcosa di migliorabile c’era: il meteo. Inclemente nel primo giorno con un lungo temporale a metà pomeriggio, mentre gli equipaggi affrontavano le prove di abilità nell’autodromo d Magione, si è poi ripreso già da venerdì ma con giornate comunque avide di sole. Meno male che il fuoco della passione non si spegne mai, neanche sotto la pioggia.

Foto: Luca Marconetti e Laura Ferriccioli

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