Pitturauto 2023, nell’Umbria più autentica fra nuove regole e consolidate tradizioni
Le curve fra le colline deserte. Il viaggio fra le province di Perugia e Terni. La notte. La cena nel bosco: in mezzo a una fitta vegetazione, a 650 mt di altezza sul Monte Peglia, il ritrovo conclusivo con il buffet all’aperto in località San Venanzo è ormai una tradizione di Pitturauto. Anche quest’anno, sabato 29 luglio, si è celebrata al culmine della decima edizione. Come sempre, la manifestazione, organizzata dal Cateu-Club Auto e Moto Trattori d’Epoca Umbro, ha condotto gli equipaggi attraverso micro paesini incantevoli e paesaggi collinari scarsamente popolati. Tutte località dell’Umbria non battute dagli itinerari turistici e anche per questo preziose. (Segue sotto la gallery)
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Difficilmente ci si sarebbe potuti altrimenti godere strade di una bellezza impareggiabile come quelle che si snodano tra Piegaro, Montegabbione e San Vito in Monte, solo per menzionare alcuni tratti dell’”Umbria profonda” che hanno caratterizzato l’evento. Anche perché, appunto, non rientrano esattamente nelle traiettorie quotidiane più nevralgiche della regione. Così come non si sarebbero scoperte realtà culturali di estrema nicchia come il Museo Paleontologico di Pietrafitta o il santuario cinquecentesco della Madonna di Mongiovino, tanto per citarne alcune. O, ancora, l’eccentrica Scarzuola, l’enorme villa in località Montegiove, Città Ideale dell’architetto milanese Tommaso Buzzi a metà degli anni Cinquanta. E per non finire troppo tardi, la partenza è stata addirittura anticipata di un quarto d’ora. Le vetture hanno passato lo start presso lo showroom Old Factory Garage di Balanzano alle 18,45 per arrivare a cenare insieme poco più di tre ore dopo e a concludere l’edizione non più tardi di mezzanotte.
Impossibile fotografare la carovana: del resto non c’era, non ci sarebbe potuta essere. Tutt’al più si potevano scorgere sparuti gruppetti di equipaggi in cerca del prossimo obiettivo. Già, perché la formula di quest’anno di Pitturauto si è rinnovata nel tentativo di offrire qualcosa di nuovo grazie all’inventiva di Maurizio Speziali, presidente del Club, ex presidente Asi e appassionato di grande esperienza. Perché ritrovarsi tra amici e partecipare a eventi motoristici è sempre bello ma per tenere acceso il desiderio anche in questo settore, si sa, occorre lavorare di coraggio e fantasia.
E così, per una volta niente road-book: la sfida consisteva nel raggiungere determinati punti presso località messe in sequenza nel regolamento. E per veder crescere il proprio punteggio occorreva dar prova dei target raggiunti postando foto-ricordo nella chat Whatt’sApp dell’evento con almeno un membro della squadra ritratto davanti ai traguardi. Esperimento riuscito? A giudicare dagli applausi incassati durante le premiazioni, sì. Non solo riuscito ma anche molto apprezzato e lodato. A dimostrazione, ancora una volta, che la capacità di reinventarsi e di trovare nuove idee paga sempre. Tanto più che si è anche fatto in modo di non scontentare gli amanti della regolarità con una sessione di prove cronometrate.
Una trentina, in totale, gli equipaggi partecipanti. Su auto di tutte le ere: dalle Youngtimer a ritroso nel tempo fino a una Bentley 4,5 Litre del 1925 reduce dall’asfalto di Le Mans Classic, dove ha corso a fine giugno al centenario della della gara di endurance più seguita al mondo. È stata premiata, superfluo dirlo, come vettura più longeva della manifestazione.