Tutte le Vespa si ammirano online

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Museo Piaggio

È aperto dopo lo stop imposto dalla pandemia il Museo Piaggio di Pontedera. Che regala una visita strepitosa anche in versione virtuale

 

Facile, intuitiva, veloce. La visita virtuale del Museo Piaggio di Pontedera (Pisa) è un’esperienza da non perdere. All’indirizzo web museopiaggio.it si hanno a portata di mouse 5000 mq di esposizione in 3D con vita morte e miracoli di tutti i veicoli che hanno fatto grande la storia del marchio. A partire dalla mitica Vespa, un fenomeno che continua a sedurre il mondo intero da 75 anni e ha raggiunto quest’anno 19 milioni di unità prodotte. Tra le sale del museo toscano si possono ammirare decine e decine di modelli storici come l’Ape Piaggio 150 Cassone, piccolo motocarro destinato al trasporto leggero, due best-seller come il Ciao e il Boxer che hanno spopolato per decenni dalla fine degli anni Sessanta, tutte le Gilera, tra cui la Rondine Carenata e un’antica VT 317 del 1909, e poi, naturalmente, le Vespa in versione corsaiola e i pezzi unici decorati dalla fantasia. Ma la sezione moto si compone di una collezione vastissima, con esemplari Moto Guzzi quali la Sport 15, il Galletto 175, il 500 V8 GP e altre. Stessa cosa per le Aprilia, ampiamente rappresentate dagli Novanta a oggi. In totale parliamo di oltre 250 pezzi unici, ognuno illustrato nelle proprie caratteristiche attraverso sintetici ma esaustivi testi a comparsa.

 

Museo Piaggio Vespa
Fenomeno Vespa. Nel 1949 si è formata l’Unione Italiana Vespa Riders, che incorpora 30 club. Tre anni più tardi è nato a Milano il Vespa Club Europeo per riunire i club di Italia, Francia, Germania, Svizzera, Olanda e Belgio. I membri del Vespa Club in tutto il mondo superano i 50mila

 

Scintilla primordiale. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale Enrico Piaggio valuta la possibilità di costruire un veicolo per la motorizzazione individuale, pratico e a basso costo. Il compito viene affidato a uno dei tecnici di punta della produzione aeronautica, l’ingegner Renzo Spolti, che progetta uno scooter a scocca portante, con un ampio scudo protettivo. Identificato dai tecnici come MP (Moto Piaggio), nelle varianti progettuali MP1/MP5, il veicolo viene apostrofato “Paperino” da due collaudatori, inconsapevoli coniatori del suo nome “ufficioso”. Lo sviluppo comprende cinque diversi studi, che si distinguono soprattutto per differenze al motore: alcuni esemplari sono costruiti con cambio automatico, altri con cambio manuale a due velocità. Il primo scooter in assoluto vede la luce nella primavera del 1945.

 

Museo Piaggio Vespa

 

Uno scooter chiamato Paperino. Nonostante l’installazione centrale del motore dia una certa stabilità di marcia, il tunnel tra la sella e il manubrio – destinato a ospitare il propulsore – toglie praticità nel prendere posto al ponte di guida. Mentre la messa in moto a spinta allontana ulteriormente i meno sportivi, specialmente le donne. Ed ecco allora entrare in scena Corradino d’Ascanio, geniale tecnico che marginalmente aveva contribuito alla progettazione del “Paperino”. Nel nuovo studio, siglato MP6, il tunnel centrale viene soppresso grazie anche all’introduzione del cambio in linea, soluzione che permise di eliminare la catena, rendendo il motore un complesso unico con la ruota posteriore. Fra le altre modifiche, per agevolare la guida D’Ascanio introduce il cambio al manubrio, un congegno che consente al guidatore di staccare la frizione e cambiare marcia con una sola mano.

 

Museo Piaggio Vespa

Vespa Story. Il 23 Aprile 1946 Piaggio (fondata nel 1884) deposita il brevetto. È nata Vespa: lo scooter motorizzato con un monocilindrico 2T da 98 cc, costruito nello stabilimento di Pontedera, attivo ancora oggi e sede del museo dell’azienda. Nel 1948 viene introdotto il modello Vespa 125 cc. Sette anni dopo, Vespa GS segna una svolta per il modello, che per la prima volta supera i 100 km/h e per la prima volta adotta 4 marce e monta cerchi da 10 pollici. Arrivano gli anni Sessanta ed ecco che compare il mitico Vespino, ovvero Vespa nella cilindrata 50cc. Altro “milestone” nella storia di uno dei veicoli più amati di sempre, la nascita della Vespa PX, nel 1978. “Il PX” è prodotto nelle tre cilindrate classiche 125, 150 e 200cc. Sarà lo scooter più venduto in tutta la vita del modello, con oltre tre milioni di pezzi. Nel 1996 è poi la volta della nuova generazione di Vespa con il modello ET4 125cc. (l’anno dopo arriverà l’ET2 da 50cc), che prevede motorizzazione 4T e cambio automatico. Il 2003 porta poi cose sé il ritorno del Vespone, cioè nascono Vespa Vespa GT 125 e  GT 200. Si succedono in seguito Vespa 300 GTS Super, il modello più performante della storia, Vespa 946, che rievoca l’anno di nascita della creazione Piaggio, finché, in tempi molto più recenti, ovvero nel 2018, è nata la Vespa Elettrica.

 

Museo Piaggio
Impavida da endurance. Quattro Vespa PX nel 1980 si sono avventurate alla Paris-Dakar, la più epica e massacrante gara del mondo. Incredibilmente una, pilotata da Marc Simonot, è arrivata fino al traguardo

Icona globale delle due ruote. Commercializzata in 83 Paesi in tutti i continenti, la Vespa è oggi il veicolo a due ruote più famoso al mondo. Simbolo del made in Italy, è prodotta in altri due siti oltre a Pontedera, la cui produzione è destinata all’Europa e a tutti i mercati occidentali. Gli altri stabilimenti sono a Vinh Phuc, in Vietnam, per il mercato locale, i paesi del Far East e l’India, e l’impianto di Baramati, aperto nel 2012, dal quale escono le Vespa per il mercato indiano e del Nepal.

 

Vespa Piaggio
Una ragazza di 75 anni. Per il suo compleanno, quest’anno Vespa si presenta in una serie speciale Vespa 75th, disponibile per Vespa Primavera (nelle cilindrate 50, 125 e 150 cc) e per Vespa GTS (nelle cilindrate 125 e 300 cc). La scocca è nell’inedito metallizzato Giallo 75th che reinterpreta in chiave contemporanea cromie in auge negli anni Quaranta. Sulle fiancate e sul parafango anteriore compare il numero 75 in una tonalità più accentuata che crea un tono su tono, come anche nella vista frontale dove la tradizionale “cravatta” è rifinita in tinta opaca giallo pirite

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