Appartenuta due volte allo stesso driver, questa Lancia Fulvia Sport Zagato Competizione è una delle sole 28 costruite

Laura Ferriccioli

Castell’Arquato-Vernasca, Colle Sant’Eusebio, Savona-Cadibona… In gara, alla fine degli anni Sessanta, questo esemplare faceva venire la pelle d’oca

 

Leggera, potente, facile da guidare grazie alla trazione anteriore. Col suo motore 4V tipo 818302, questa Lancia Fulvia Sport Zagato Competizione del 1968, n. 1903, vola. Appena si sfiora il pedale scatta e risponde nervosetta. Merito anche della carrozzeria, tipica della versione, alleggerita rispetto alla variante stradale. Con forature in tutte le parti mobili ma anche sulla scocca e sul tetto, nonché nel vano motore. È stata comprata nuova da Guido Caffi, zio del pilota di F1 anni Novanta Alessandro Caffi.

Sempre tra le prime. Guido era un concessionario di varie marche tra cui Fiat, Lancia e Abarth. Ha acquistato questa vettura nel 1968 per dedicarsi alle corse. Era di Rovato, in provincia di Brescia, e ha iscritto la Lancia alla Scuderia Brescia Corse. Non una scuderia qualunque, dentro c’era tutto il passato della 1000 Miglia. Ha partecipato alla Savona-Cadibona, alla Castell’Arquato-Vernasca, alla Coppa Felice Trossi. E a molte altre gare di velocità di quegli anni. Si piazzava bene, spesso al secondo e terzo posto. A volte anche al primo: la Fulvia ha cominciato così ad avere un discreto palmarès. Sono seguiti poi altri brillanti risultati l’anno dopo, finché il pilota ha deciso di rivendere l’auto e di passare a un’Alpine.

 

La Lancia Fulvia Sport Zagato Competizione telaio n. 1903 fotografata alla Vernasca Silver Flag 2021 insieme al proprietario, Nicola Fortuna

 

A volte ritornano. A quel punto, per questa meraviglia da brividi si apre un periodo di oblio, passano anni senza che se ne sappia più nulla. Finché nel 1996 Guido Caffi la ricompra, la riporta a farla preparare dai Fratelli Facetti a Cormano, la restaura e torna a correrci. Non più nella categoria Racing di allora ma nella classe GT Speciale, nel campionato storico di velocità della Montagna. Torna nelle stesse gare cui partecipava alla fine degli anni Sessanta e anche in pista. Vince persino di più, è sempre in prima e seconda posizione. Ma ecco che di nuovo la rivende e la Fulvia ricade nel dimenticatoio. Stavolta la compra un signore di Trento che non la usa. Dopodiché inizia la sua terza vita, nelle mani di Guido Belli, produttore di biancheria per la casa con la passione per le corse.

Campionessa europea. Guido la porta a Cividale del Friuli, la fa preparare di nuovo e si iscrive al Campionato europeo auto storiche della Montagna. Da solo parte con il rimorchio e va a correre in Croazia, Slovenia, Austria e Svizzera, oltre che in Italia. Non è un mostro di abilità, il suo livello è senz’altro inferiore a quello di Guido Caffi. Comunque, anche se non vince, si classifica. Raramente raggiunge la seconda posizione, ma al terzo tentativo (nel 2008) diventa campione europeo della montagna auto storiche in categoria GT 1300: non ha conquistato nemmeno una vittoria ma ha partecipato a tutte le gare e la classifica generale gli è favorevole. “Quando ho visto l’auto alla Coppa del Chianti, nel 2008, gli ho chiesto se era sua e se la voleva vendere”, ricorda l’attuale custode, Nicola Fortuna, gentleman driver da una vita.

 

 

Sospiri d’amore. Prima di intestarsi questa Lancia Fulvia Sport Zagato Competizione (fotografata durante la Vernasca Silver Flag del 2021), Nicola ha dovuto attendere parecchio. Alla prima richiesta, ha ricevuto un categorico no. Al che ha lasciato un suo biglietto da visita al proprietario di allora sperando che cambiasse idea. La telefonata è arrivata dopo due anni. “Ci vediamo alla fiera di Novegro, stabiliamo un prezzo sul quale siamo d’accordo tutti e due, gli consegno la caparra e lui comincia a dirmi “Sa, bisogna che lei sia convinto di quello che fa”, ricorda l’appassionato. “Rispondo che sono convinto al 100 per cento ma lui seguita a instillarmi dubbi e mi invita ad andare a provare l’auto, così se per caso non risultasse di mio gradimento potrei avere indietro la somma versata”. A gennaio il driver milanese parte verso Cividale con meccanico al seguito e prova la vettura. E ancora si sente dire che “se cambia idea le restituisco tutto”. Un continuo titubare che comincia ad assumere il tono di un invito alla rinuncia. Neanche tanto velato.

 

 

Fatta ancora a mano. Arriva marzo, i due vanno in agenzia per la pratica del passaggio di proprietà. Firmano. Fino all’ultimo minuto il venditore continua a dire che se l’acquirente cambia idea non ci sono problemi. Soltanto dopo, incalzato dal nuovo proprietario, rivela il perché di una vendita tanto combattuta. Esce fuori che aveva preso due o tre spaventi, aveva sfiorato incidenti seri. Ma siccome l’auto è realizzata manualmente ed è rara, a cederla gli piangeva il cuore. “È andato via senza voltarsi, aveva gli occhi umidi”, ricorda Nicola Fortuna. “Poi, per parecchio tempo, mi ha chiamato per sapere in quali gare sarei andato a correre, seguiva la Fulvia e controllava se usciva sui giornali”.

Grandi soddisfazioni. Dopo una lucidatura, un controllo della carburazione e un cambio di due alberi a camme, questa rara meraviglia non ha impiegato molto a tornare in pista. “Come l’ho ricevuta, l’ho mantenuta: il restauro è stato davvero minimo”, racconta il proprietario. A Imola, con questa campionessa d’Europa, sotto la pioggia, in 4gg di competizione suo figlio Sébastien si è tolto la soddisfazione di mettere le ruote davanti a un’AC Cobra, a una Ferrari 275GTB e a una Porsche 911S 2.4. Decisamente non male per un 1300. Prima, nel 2014, al Motor Show di Bologna aveva anche vinto qualche sfida a due.

 

La Lancia Fulvia Sport Zagato Competizione n. 1903 al Motor Show di Bologna nel 2010

 

Una GT Speciale davvero. Incoraggiato dai primi successi, Nicola Fortuna comincia a portare la Fulvia alle cronoscalate e a correre allo slalom di Asolo, una mini gara in salita su 3 km, sempre nel 2014. Poi la Pedavena – Croce d’Aune: “L’ho fatta tre volte e ho sempre vinto la classe Gran Turismo Speciale”. E anche l’unica volta alla Modena Cento Ore la Fulvia è arrivata a metà classifica. Altro trofeo, ma di diverso genere, è stato invece quello che le è spettato alla Vernasca Silver Flag, la stupenda manifestazione che rievoca tutti gli anni la Castell’Arquato-Vernasca. Qui, sulle curve dove correva nel 1968 con Guido Caffi, la Lancia Fulvia Sport Zagato Competizione si è guadagnata nel 2010 il premio come vettura più rappresentativa dell’edizione. Un riconoscimento notevole, visto anche il calibro delle concorrenti che ogni anno tornano su quel tanto amato tratto in salita.

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