Fiat Tipo 2 F del 1912, uno dei primi autocarri della storia

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Con assetto da pullman e andamento lento, questo veicolo della Casa torinese è vissuto a lungo nel Nord Europa

 

È stato recuperato in Svezia e chissà come c’era finito. Certo è che questo simpatico pulmino d’altri tempi in terra vichinga ha passato circa un ventennio. Forse anche in un museo, ma non se ne ha conferma: “Il proprietario non ha specificato dove l’aveva trovato”, racconta il custode attuale. “Ma da quello che ho capito poteva essere stato in una raccolta museale dei Vigili del Fuoco, dato che il fanale regolabile in alto, sul frontale, era tipico del Corpo. Comunque di sicuro era un mezzo civile”. Uno dei primi autocarri della storia che l’appassionato, un collezionista soltanto di questo genere di veicoli, non si è lasciato sfuggire: dopo averlo visto su Internet, in un sito tedesco, ha deciso di annoverarlo tra i suoi due 15 Ter e i due 16 BL, tutti costruiti tra il 1912 e il 1918.

 

Velocità massima non oltre i 60 km/h. “Suppongo che non fosse impiegato per lunghi tragitti”, puntualizza, “vista la scarsa potenza di 12 CV”. Il motore è lo stesso a quattro cilindri di 2800cc della Fiat Tipo 2, dalla quale il veicolo da carico è derivato con telaio e balestre rinforzati, ruote doppie e 1000 kg di portata. Anche l’avviamento a manovella appartiene ancora all’automobile prodotta fino al 1920, mentre dal modello successivo la Casa ha adottato l’avviamento – e non solo – elettrico. Qualche “aiutino” più recente, tuttavia, nella vettura pullman è stato introdotto, come ad esempio una pompa elettrica per la benzina.

 

 

Ritocchi da Restomod. Anche il carburatore è stato sostituito con uno degli anni Trenta, “perché funzionava bene solo al minimo e appena il motore andava su di giri non regolava bene la velocità”. A quanto pare il il veicolo ha partecipato a raduni e manifestazioni con il precedente proprietario ma in seguito è rimasto fermo per parecchio tempo, quindi il motore, in generale, ha avuto bisogno di una revisione nonostante i componenti siano difficili da reperire.

 

 

Le foto del veicolo sono state scattate durante la Settimana Motoristica Bresciana 2021

 

Tra funzione ed estetica. “Tra i ricambi che si trovano ancora ci sono senz’altro i pneumatici, mentre per i cerchi la ricerca è molto più difficile”. Altri pezzi reperibili senza troppe difficoltà sono poi gli strumenti, che in questo Fiat Tipo 2 F (la sigla F nel libretto di circolazione sta per “veicolo da carico”) non sono stati cambiati. “Solo la spia della benzina non funziona perché non ho ripristinato il collegamento”, spiega il proprietario. Mentre la spia dell’acqua sopra al radiatore, che non è una sua aggiunta, appare troppo avanguardistica per l’età del mezzo e non si sa nemmeno se funzioni. Probabilmente è solo decorativa.

 

 

Comfort di guida migliorato. Tutto il frontale, peraltro, a detta dell’attuale possessore non è stato toccato, mentre lui stesso ha fatto ricostruire la parte posteriore della carrozzeria. Anche la tappezzeria è stata rifatta: “era molto più spartana e l’ho abbellita con dei legni pregiati”, racconta. E visto che il mezzo lo usa per partecipare a raduni, onde evitare insetti negli occhi ha installato anche il vetro sopra al cruscotto. Del resto, vista la presenza del tetto, lo spazio sembrava predisposto. E comunque “la parte superiore si può sollevare, quindi averla o meno è una scelta”.

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