Filippo De Bellis, l’anima giovane del Cavem

Laura Ferriccioli

Parola d’ordine, “sburocratizzazione”: solo così per il capo del Gruppo Giovani del Circolo Ambrosiano Veicoli d’Epoca Milano è possibile valorizzare il patrimonio storico dei motori. Eliminando inutili procedure

 

Socio del Cavem dal 2021, Filippo De Bellis fa parte del consiglio direttivo del Club ed è responsabile del Gruppo Giovani dall’anno scorso. Laurea in Giurisprudenza, 26 anni, è appassionato di regolarità sin da bambino, grazie al padre che ha iniziato a portarlo alle gare quando aveva 10-11 anni. Ora gestisce anche lui la collezione di auto di famiglia e, soprattutto, cerca di godersela. “Abbiamo una dozzina di vetture, italiane e inglesi. La prima che ho conosciuto è stata una Triumph TR3 ed è ancora fra le auto che mi danno maggiore soddisfazione perché con la sua altezza di guida praticamente raso terra è molto divertente. C’è poi l’aspetto evocativo de La dolce vita di Fellini, con Marcello Mastroianni alla guida di una TR3, e anche questo mi affascina. Per le gare, però, usiamo un’Alfa Romeo Giulietta Sprint, più affidabile. È anche l’auto che sceglierei se dovessi fare un viaggio lungo”.

 

Filippo De Bellis, milanese, durante una prova di regolarità. Iscritto al Cavem dal 2021, è l’attuale responsabile del Gruppo Giovani

 

Ma non è tutto, Filippo apprezza anche le anteguerra, avendo a disposizione in garage una MG TA del 1937 il cui primo proprietario è stato peraltro un pilota inglese della Raf e, sempre degli anni Trenta, una splendida Lancia Aprilia. Su come valorizzare il patrimonio culturale costituto dalle auto d’epoca non ha il minimo dubbio: occorre snellire la matassa di documenti e carte bollate che avvolge il settore. In un territorio, poi, come quello di Milano in cui le difficoltà sono maggiori e dove, dal 2024, si viaggerà tutti, indipendentemente dall’età dei veicoli, a 30 km all’ora. “Sarebbe ora che le auto e le moto iscritte all’Asi-Automotoclub Storico Italiano, o alla Federazione Motociclistica Italiana, possano liberamente circolare all’interno dell’Area B senza più gli adempimenti burocratici di adesso, tra i quali la registrazione del Certificato di Rilevanza Storica (CRS) all’interno del libretto per ottenere l’esenzione dal bollo”. È questo un punto sul quale Filippo intendere concentrare l’attenzione anche all’interno del suo programma di candidato alle prossime elezioni regionali in Lombardia.

 

Si tratta di politiche comunali sulle quali la Regione può imporre un proprio indirizzo politico importante”, aggiunge Filippo. Che chiederebbe anche l’esenzione dal pagamento per l’accesso in Area C, la cerchia più ristretta dei Bastioni dove si trova il centro storico. “Perché di fatto i mezzi d’epoca in circolazione sarebbero un’esigua minoranza dato che non vengono impiegati per un uso quotidiano”. L’obiettivo è di diffondere la cultura del motorismo storico semplificando la vita ai proprietari. “Un’altra questione che mi preme portare avanti è ottenere tramite il Ministero dei Traporti che le tempistiche delle revisioni per i veicoli ultra ventennali si allunghino da 2 a 4 anni. E ovviamente cercherei, nel caso fossi eletto, di promuovere lo svolgimento di manifestazioni concedendo autorizzazioni e contributi economici della Regione Lombardia”.

 

 

 

Filippo De Bellis con il presidente del Cavem, Claudio Mereu (secondo da destra), presso lo stand del Club a Milano AutoClassica 2022. Insieme a loro, primo da sinistra, Ugo Gambardella, presidente del Club Orobico Auto d’Epoca, e gli organizzatori della fiera

 

Una misura, quest’ultima, che gioverebbe anche alle potenziali nuove leve del motorismo storico, almeno stando alla soluzione intravista da Filippo per far avvicinare i giovani alla passione: “Bisogna fare rete tra Milano e provincia per realizzare raduni interclub, dato che il mondo del motorismo storico è poco conosciuto dalle ultime generazioni: la cooperazione in questo senso porterebbe maggiori risultati. I giovani si stanno avvicinando soprattutto alle cosiddette Youngtimer, le auto con 25 anni di età, per cui direi di organizzare raduni richiamando esemplari dagli anni Ottanta in poi”. Si tratta di auto in genere maggiormente affrontabili per i più giovani dal punto di vista del prezzo d’acquisto rispetto a veicoli di epoche più lontane. “Altra attività poco seguita è poi la regolarità, motivo per cui il Cavem organizza corsi per insegnare come destreggiarsi con termostati e cronometro: ecco, questa è certamente un’attività da estendere ai nuovi interessati in erba”.

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