Miura SV, è lei la Lamborghini del passato più ambita
Ha beneficiato dell’esperienza acquisita dall’azienda nei cinque anni di produzione delle versioni precedenti ed è considerata la migliore di tutte
La Miura SV è l’ultima evoluzione della P400 ed era stata concepita per affiancare la Miura S ma, visto il successo di mercato ottenuto, l’ha in realtà sostituita. Il motore della SV sviluppa una maggiore potenza, 385 CV a 7850 giri/min. e risulta più guidabile grazie ad una maggiore coppia (40,7 kgm a 5750 giri/min.) distribuita diversamente. La Miura SV si presenta alquanto diversa dalle altre Miura (P400 e P400 S), sia dal punto di vista tecnico sia da quello stilistico. Pur mantenendo la stessa impostazione generale, con il motore 12 cilindri di 4 litri posto trasversalmente in posizione posteriore-centrale, la SV adotta un telaio più rigido e rinforzato in alcuni punti cruciali, sospensioni posteriori riviste nei punti di ancoraggio e nella forma dei bracci con una carreggiata maggiorata di quasi 130 millimetri. Utilizza, in questa versione, pneumatici di diversa misura tra l’anteriore ed il posteriore, con i cerchi posteriori che passano da 7 a 9 pollici ed adottano coperture da 255. Lo stesso disegno dei cerchioni viene rivisto, risultando più sportivo, e la loro finitura in colore oro verrà scelta dai clienti sulla maggior parte delle Miura SV prodotte.
Un nuovo standard di performance. Nuove anche le regolazioni dei 4 carburatori triplo corpo della Weber, sempre del tipo 40IDL3C. Sarà sulla SV che, nel corso della produzione, verrà adottato un sistema di lubrificazione separato tra motore e cambio, una modifica praticamente non visibile dall’esterno ma tecnicamente estremamente valida. Queste modifiche tecniche comportano anche una revisione delle forme della Miura – che è oggi la Lamborghini d’epoca di serie più ambita dal mercato – attualizzate dallo stesso Marcello Gandini, ideatore del progetto originale. La SV è caratterizzata da parafanghi posteriori più larghi, luci posteriori ridisegnate e da un cofano anteriore caratterizzato da un’inedita presa d’aria per il radiatore.
“Ciglia” addio. Proprio sul cofano anteriore, la modifica più distintiva che caratterizza la Miura SV è l’assenza delle famose “ciglia” di contorno ai fari. Questa modifica non nasce da una ragione tecnica, ma da una precisa istanza di Ferruccio Lamborghini, che, sapendo quanto fosse complesso e dispendioso l’assemblaggio e la finitura perfetta delle ciglia, desiderava ridurre i tempi di produzione della Miura. Fu tuttavia lo stesso Ferruccio a chiedere le ciglia dei fari sulla sua SV personale, che risulta così l’unica ad aver ufficialmente adottato questa specifica. L’interno si presenta aggiornato rispetto alle versioni precedenti soprattutto per un maggiore utilizzo della pelle nei rivestimenti e per la presenza di diversi elementi cromati.
Sexy come poche. Nei primi mesi del 1973, dopo cinquanta esemplari prodotti, la Miura SV è uscita di produzione. Un ultimo esemplare è stato espressamente ordinato da Walter Wolf nel 1975, ed è ora conservato al Mude Tec, il Museo Lamborghini a Sant’Agata Bolognese. Con la Miura SV si chiude un’epoca in cui velocità e sinuosità delle linee hanno dettato legge, un periodo irripetibile in cui ha preso vita quella che per molti è stata la più seducente vettura di serie mai prodotta.
One of the most beautiful cars ever.
O had a chance of driving an excelente SV many times and never got enough of it……
Your article details the differences on the SV, and was nice to revisit the tech details.
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