Lancia Thema 8.32, guida all’acquisto e al restauro

Laura Ferriccioli
Lancia Thema 8.32

Come riconoscere gli esemplari autentici, i dettagli da non farsi sfuggire e le dritte per trovare i ricambi

 

Siamo in piena opulenza anni Ottanta, è il periodo di Rambo, dei “Paninari”, delle giacche da donna con le spalline imbottite. L’edonismo sfrenato alla Dallas è ostentato in uno scintillio di eccessi che abbraccia tutto l’Occidente. La Lancia fa uscire nel 1986 la versione “ultra luxury” della Thema, l’ammiraglia immessa con successo sul mercato due anni prima. È una versione di punta, la 8.32, che rispecchia la volontà di sperimentare sentita all’epoca nel Gruppo Fiat. In questo caso l’obiettivo era creare una vettura esclusiva, destinata a pochissimi, con lo scopo primario di innalzare l’immagine del modello e attirare clienti negli autosaloni. Niente di urlato o appariscente, però. Piuttosto, eccellenza in ogni dettaglio, tecnologia a go-go ed estetica di vera classe come è sempre stato nella tradizione della Casa.

 

Lancia Thema 8.32

Lancia Thema 8.32

Lancia Thema 8.32

 

Diva dal fascino discreto. Iniziamo dal motore, un 3 litri a 8 cilindri a V a 32 valvole – dal quale deriva il nome “8.32” – fornito dal Cavallino. Lo stesso delle Ferrari 308 e della Mondial quattrovalvole ma meno esuberante. Mette in risalto la berlina rispetto alle concorrenti tedesche, sulle quali la Lancia Thema 8.32 offre l’esclusività di un interno di grande cura artigianale e raffinatezza Italian Style. I rivestimenti dei sedili – dotati peraltro di regolazioni elettriche – e della plancia, sono sellati a mano niente meno che da Poltrona Frau, così come i pannelli delle porte, il volante e il cambio. Il risultato è un lusso discreto in perfetto stile Lancia, impreziosito da ulteriori comfort quali il radiotelefono nel bracciolo, lo stereo con le cuffie per i passeggeri posteriori, il tetto apribile, la radica sugli sportelli e su tutta la plancia. Persino l’alettone posteriore è a comparsa, si ritrae in pochi secondi nel baule tramite un comando nella leva tergicristalli. TopClassico ha chiesto al Lancia Thema Club Italia alcuni consigli per regolarsi sull’acquisto e per il restauro di un esemplare del modello.

 

Lancia Thema 8.32
Un cruscotto di una 8.32 in pessime condizioni

 

Attenzione alla pelle del cruscotto. Oltre alla presenza di ruggine, in particolare nella parte bassa del lunotto e nei passaruota posteriori, uno dei dettagli principali cui prestare attenzione nella Lancia Thema 8.32 è il cruscotto: “Difficilmente se ne trovano senza che la pelle sia un po’ ritirata e se vengono rifatti, anche se identici all’originale, si vede sempre, nonostante ci siano in giro grandi tappezzieri”, spiega Pierpaolo Berardi, presidente del Lancia Thema Club Italia. “Per carità, i restauri si fanno, è normale, ma un bel conservato ha un appeal diverso e il cruscotto di pelle rifatto è inevitabile che si noti, ancor di più se di colore beige. Alcuni sono ancora abbastanza belli, vicini alla perfezione, ma allora vuol dire che l’auto ha una storia documentata ed è stata tenuta al coperto. Quando la cucitura che segue il bordo degli strumenti non è più al suo posto o è storta, oltre i 2-3 cm di difetto il rivestimento non si recupera e va rifatto. C’è poi anche chi preferisce tenerlo così, lasciandolo comunque originale”, prosegue l’esperto. Sempre nell’interno, va controllato anche che le radiche siano sane e non crepate o scolorite.

 

Lancia Thema 8.32

 

Tra una serie e l’altra. L’altro fattore essenziale sui cui puntare la massima attenzione è la confusione che può esistere tra le versioni. “Un anno e mezzo dopo l’uscita della prima serie 8.32 è stato lanciato il restyiling e molti che hanno comprato magari nel 1987 hanno aggiornato alla versione successiva: attenzione, quindi, perché non è facile recuperare la versione corretta. Ad esempio, tornare a una mascherina originale può costare anche 1000 euro. Molti nella prima serie, poi, hanno bucato gli sportelli per mettere i paracolpi della seconda, e ripristinare costa perché significa risaldare gli sportelli e riverniciare tutto. Già, perché anche se la bacchettina è una piccolezza, per metterla era necessario forare. In generale, è ovvio che se si trova un esemplare della prima serie con elementi della seconda va messo in conto nel prezzo di acquisto”.

 

Lancia Thema 8.32
Un socio del Lancia Thema Club Italia impegnato nel rifacimento dei filetti di cintura su una versione limousine

 

Punto dolente, la cinghia di distribuzione. Le altre caratteristiche da considerare con attenzione sono: i filetti della carrozzeria, che siano originali o replicati esattamente con misure, colori e posizioni medesimi agli originali. “Erano fatti a mano sopra la vernice sia nella prima sia nella seconda serie e quindi ora si trovano facilmente sbiaditi o in parte cancellati”, sottolinea Pierpaolo Berardi. “É chiaro che se sono troppo regolari e ben fatti si tratta di riproduzioni. Alcune sono anche gradevoli a vedersi, però bisogna sapere che non sono originali”. Sono importanti poi le targhette identificative esterne, che vi devono essere tutte e, soprattutto per la prima serie, attenzione che non siano riprodotte ma autentiche. Infine, è bene controllare il corretto funzionamento dello spoiler e l’integrità della sua guarnizione. Per la parte meccanica, prestare attenzione all’iniezione, verificandone la regolarità del funzionamento e l’assenza di perdite di benzina; testare il corretto funzionamento della pompa dell’acqua, accertando che non ci siano perdite; per le vetture dotate di sospensioni a smorzamento controllato, infine, assicurarsi della presenza degli ammortizzatori originali e del funzionamento del sistema. “Un fattore dolente del modello è la distribuzione”, puntualizza il Presidente. “Per sistemare le cinte come mamma Lancia prescrive va calato il motore ma in tanti non lo fanno e capita che non tirino bene la cinghia posteriore, la quale dopo un po’ cede. Perciò, paradossalmente, al momento dell’acquisto è meglio sapere che il lavoro non è stato fatto e portare così l’auto da un proprio meccanico di fiducia”.

 

Lancia Thema 8.32

 

Occhio ai prezzi lievitati. “Alcuni specialisti del restauro di quest’auto, o presunti tali, sostengono che un esemplare totalmente restaurato valga 35mila euro. No: mi dispiace dirlo ma per quella cifra non passa di mano”, avverte il Presidente. “Auto decenti partono da 15mila euro circa per arrivare a 25mila in caso di 8.32 vicine all’eccellenza. Con 15mila euro si può comprare qualcosa di abbastanza buono, magari con interventi non recentissimi e qualche difettuccio. Come una vettura ceduta di recente all’interno nel Club a 16-16.500 euro: niente di strepitoso ma un buon conservato con un graffietto sulla fiancata e il cruscotto un po’ ritirato”.

 

Lancia Thema 8.32
Un alettone con la guarnizione dello spoiler perfetta

 

Manutenzione e restauro. La regola fondamentale per essere sicuri di non spendere inutilmente i propri soldi è prendersi un po’ di tempo per interpellare esperti o club dedicati. Dove dal numero di telaio si può riuscire a sapere come deve essere di preciso un certo esemplare. E per i ricambi? Il presidente del Lancia Thema Club Italia non ha dubbi: “Di ricambisti Lancia ce ne sono, anche ben conosciuti come Cavallitto e Mara, ma per modelli come questo, ancora non proprio d’epoca, non esistono commercianti specializzati, si fa tanta ricerca online. Noi come club abbiamo fatto riprodurre alcuni pezzi introvabili come la guarnizione dell’alettone, che è riservata ai soci: si rovina su tutte le 8.32 e fino a due anni fa era un problema, finché così l’abbiamo risolto. Abbiamo fatto riprodurre anche il kit di revisione della pompa dell’acqua, altro elemento che era impossibile da reperire”, conclude. E per quanto riguarda i restauratori del modello, dal Club non si sbilanciano, non metterebbero la mano sul fuoco su nessuna officina in particolare.

La curiosità. Da un censimento del Lancia Thema Club Italia del 2020 risulta che esistono Lancia Thema 8.32 in 22 Paesi del mondo, in quattro continenti, con un primato di presenze in Germania.

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Lancia Thema 8.32
Il Consiglio Direttivo del Lancia Thema Club Italia; a destra, il presidente Pierpaolo Berardi
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  • La Thema in tutte le sue versioni era semplicemente appagante. Motori brillanti e dotazioni lussuose. Quando è uscita ne BMW ne Mercedes ne tantomeno Audi potevano competere con lei. È stata l’apice della Lancia. A Settembre del 94 mio padre ha preso una 16V LS e quando siamo andati a ritirarla stavano scaricando le prime Kappa dalla bianca. Li ho capito che il futuro sarebbe stato meno roseo per la Lancia. La 8.32 poi era opulenta. Anche se il telaio non era in grado di gestire al meglio l’esuberanza del tre litri Ferrari. Ma credo che questo importava poco a chi la comprava. Il piacere di aprire l’alettone posteriore superava si gran lunga il disappunto per il sottosterzo cronico.

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