L’alta qualità di Officina Classiche nel restauro di auto storiche
Da dieci anni in attività nel restauro di vetture d’epoca, il titolare Eros Zanoletti rimette in sesto i più bei gioielli della storia. Come la Miura P400 che ha appena ultimato
Eros Zanoletti di Officina Classiche, a Gabbioneta Binanuova (Cremona), è specializzato nel restauro di automobili prodotte dagli anni Cinquanta in avanti, le più diffuse in Italia. Ma in passato, presso restauratori dove ha prestato servizio, si è occupato anche di anteguerra, e persino di ancêtre. Perciò è in grado di dedicarsi con competenza e passione a vetture realizzate in un arco temporale vasto, da inizio Novecento fino all’età delle Youngtimer. Un anno ha lavorato anche in Svizzera, per lo più su auto britanniche. Poi è rientrato nel bresciano come dipendente e tre anni fa si è messo in proprio. Smontaggio, rimontaggio e revisione totale della meccanica sono i servizi che offre, insieme alla revisione completa dei carburatori. Per gli impianti elettrici si avvale di fornitori fidati che operano in sede da lui.
Tornata in patria. Il lavoro più recente che ha consegnato è una spettacolare Lamborghini Miura P400 del 1967, la numero 65 prodotta. “Quando il mio cliente l’ha comprata, all’estero, non è andata in moto. Dopo qualche controllo in officina ci siamo accorti che erano state apportate delle lavorazioni malfatte al motore, come ad esempio le tolleranze dei pistoni e anche i fori per le lubrificazioni erano sbagliati. Praticamente li hanno fatti senza aprire il motore”, spiega il meccanico. “Il filtro e la coppa dell’olio erano pieni di limatura. Era stato montato anche uno spinterogeno con l’accensione elettronica, mentre ora sono stati stati riportati i due spinterogeni con l’accensione a puntine e le bobine originali. I cilindri, poi, erano ovali, la sporgenza delle canne dei cilindri erano troppo alte da una parte e troppo basse dall’altra…”.
Fedeltà alle specifiche originali. “Il motore, insomma, era stato rifatto non solo senza tener conto delle caratteristiche del modello ma proprio con interventi senza senso. Abbiamo rifatto anche tutta la ciclistica, l’impianto elettrico e lo scarico, portandolo a essere fedele all’originale”, prosegue Eros Zanoletti, che in passato si è occupato anche di un’altra Miura. “Anche i freni non erano gli originali ma quelli ventilati della SV. Il restauro, insomma, è stato completo, e anche la carrozzeria è stata ripresa”. Venduta in Italia, la Miura dovrebbe essere stata ceduta in seguito in Germania e poi nel Nord Europa. Il contachilometri segna 39.160 km: praticamente si è usurata riposando. Ora, una volta certificata dalla Casa del Toro, farà probabilmente parte per un periodo del Museo di Ferruccio Lamborghini.
Passione, esperienza e competenza. Anche l’Alfa Romeo 6C 2500 SS del 1952 con carrozzeria del Biscione, ovvero un’altra meraviglia passata sotto i ferri di Eros Zanoletti, è stata restaurata da cima a fondo. “È appartenuta a un personaggio di Brescia ben conosciuto in città”, ricorda lui. Attualmente è da rimontare dopo la sabbiatura del telaio e la riverniciatura della carrozzeria. “Al motore ho solo dato un abbellimento visto che andava bene, mentre cambio e differenziale sono stati revisionati e l’albero di trasmissione è stato rifatto perché logoro”, specifica il meccanico. Nel 2020 ha rimesso a posto anche una splendida Lancia Augusta del 1934, tutta originale, che ha subito preso parte alla 1000 Miglia piazzandosi al 44esimo posto.
Meraviglie italiane ma non solo. Nel frattempo in Officina Classiche stanno rifacendo la ciclistica di una Jaguar XK 120 e tra poco inizierà a lavorare a una Mercedes 300SL del 1958 tutta da sistemare a parte gli interni. A giorni arriverà poi una Ferrari 250 GTE verde degli anni Sessanta. E, a proposito del Cavallino, anche un Ferrari 250 GT Cabriolet S2 del 1961 grigio scuro è passata di qua. “Bella da morire…”, sospira Eros Zanoletti. “Sotto il sole con quel colore era la fine del mondo. Completamente restaurata, le ho fatto la prima messa in moto e un paio di lavori. In seguito ho lavorato anche a una 250 GTE prima serie coupé 2+2 di colore grigio anche lei ma più chiaro”.
Una ancienne particolare. L’auto più anziana al momento in Officina Classiche è una creazione torinese del 1927, una Fiam (Fabbrica Italiana Automobili Motori). Le figlie e i nipoti dell’ingegner Amedeo Peano, che l’ha progettata con il suo due cilindri a due tempi, sono volute andare a vederla: è talmente rara che pare se ne conosca soltanto un telaio al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. “È probabile che abbia corso in alcune competizioni”, ritiene Eros Zanoletti. “Ha bisogno di una revisione e va controllato anche il colore, temo che sia stata verniciata di rosso mentre invece dovrebbe essere del verde tipico dell’epoca”.
OFFICINA CLASSICHE
via G. Garibaldi, 66
Gabbioneta di Binanuova (Cremona)
Tel.: 3338301593
Email: officinaclassiche@gmail.com
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