Historic a Quota 1000, cronaca di un successo annunciato

La 25esima edizione dell’ormai classico raduno Historic a Quota 1000, ha avuto avvio venerdì 9 settembre con il ritrovo degli equipaggi a Riva del Garda in un luminoso pomeriggio presso l’Astoria Resort. Gli iscritti fremevano per precorrere, nei giorni a venire, le strade montane non solo per divertirsi alla guida delle proprie autovetture ma anche per ammirare luoghi incantevoli, panorami e scorci naturali. Considerato il parco vetture di gran qualità accompagnate dal certificato di rilevanza storica o dal certificato di identità, l’evento è stato inserito nel calendario ASI Trofeo Marco Polo e l’Historic Club Schio, proprio con questo classico raduno, nel 2019 aveva anche ricevuto l’encomio ASI.

Sabato mattina un sole brillante ha scaldato la piazza 3 Novembre di Riva del Garda dove le stupende vetture hanno fatto sfoggio della loro bellezza dinnanzi al placido specchio lacustre, proprio all’ombra della torre ApponaleContinua sotto le foto

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Un briefing tenuto dagli organizzatori ha illustrato i circa 200 km del percorso della giornata. Dopo le verifiche da parte del commissario ASI, le vetture hanno sfilato attraverso il portale gonfiabile del club accompagnate da una breve presentazione dello speaker per dirigersi verso il lago di Ledro passando dalla Val del Chiese in Lombardia, tra cascate pittoresche, boschi dalle mille tonalità dello smeraldo, costeggiando la porzione settentrionale del lago d’Idro per poi scalare, con piglio sicuro, il Passo Crocedomini a 1.900 mt dove una pausa caffè ha ritemprato i cuori eccitati.

Riavviati i motori, presa la direzione Breno, si è attraversata la Val Camonica fino a Ponte di Legno per il pranzo. I primi commenti erano positivi ma il bello doveva ancora arrivare…

Non sazi (di guida), per non impigrirsi con il pisolino pomeridiano, gli appassionati si sono protesi nella conquista del passo Gavia a 2.618 mt che, a dispetto di qualche goccia di pioggia, non ha preoccupato gli impavidi che si sono cimentati con le vetture spider e convertibili ‘en plein air’.

La strada è stata degna di conducenti davvero abili, il bel paesaggio era punteggiato da una moltitudine di cascate e di ruscelli con i colori delle rocce e della vegetazione che sfumavano. Mentre la fresca temperatura di 6 gradi ha spazzato con un colpo di spugna la memoria della focosa estate.

Diretti verso Santacaterina Valfurva per la successiva prova di “discesa ardita” con test di regolarità su tempo segreto, un arcobaleno ha indicato per un istante la via verso il riordino, accolti dalle note e dai canti appassionati della fanfara dei Bersaglieri “G. Colombo” di Lecco, che ha convolto il pubblico anche locale.

Trepidanti e onorati dal concerto, gli equipaggi hanno preso la direzione di Bormio per il riposo di persone e meccaniche all’hotel Palace dove la cena è stata un momento per confrontare le impressioni di una giornata densa. Qui i partecipanti hanno ricevuto il benvenuto e alcuni omaggi da parte dell’assessore al turismo Samanta Antonioli, segno di stima e ringraziamento per essere graditi ospiti tra le Alpi Retiche.

Domenica mattina l’aria di Bormio era fresca e i raggi del sole la stemperavano piacevolmente: il percorso aveva uno sviluppo di un centinaio di km con un dislivello massimo di 1.600 mt. Le vetture hanno sfilato per il centro storico di Bormio precedute da un veicolo della polizia municipale per poi dirigersi verso il Parco Naturale dello Stelvio con prima meta la Svizzera, salendo il passo Umbrail – detto anche Giogo di Santa Maria – a quota 2.503 mt. I partecipanti più coraggiosi, a bordo delle vetture decappottabili, hanno viaggiato con i capelli al vento, snobbando quelle dispettose nuvole che, mandavano qualche antipatica goccia di pioggia. Il paesaggio, a tratti illuminato da una luce caravaggesca, ha evidenziato le pennellate della roccia e della vegetazione sospesa tra mille toni del verde, punteggiature rosso scarlatto di piante ed arbusti. Osservare dall’alto le automobili che si inerpicavano maestosamente sul nastro asfaltato accarezzando i tornanti, attorniati dalla incontaminata e aspra natura, si è rivelata un’istantanea davvero indimenticabile.

La tappa successiva, rientrati in Italia, è stata la cittadina tardo-medioevale di Glorenza per una visita guidata che ha illustrato la storia della valle Venosta. Dopodiché è arrivato il momento dell’ultimo colpo di reni verso il tornante n. 46 dello Stelvio con vista ghiacciaio dell’Ortles e gran finale all’hotel Bellavista. Con grande meraviglia di tutti, infatti, il proprietario, l’indimenticabile campione dello sci Gustav Thöni, ha accolto gli iscritti al raduno e, da perfetto padrone di casa, ha attivamente preso parte alle premiazioni, addirittura apponendo una medaglia di ringraziamento al collo di tre organizzatori dell’evento.

In un club esistono sempre persone che hanno passioni oltre le ruote d’epoca, così il socio Alessando Gori ha intervistato Gustav Thöni, svelando alcuni segreti del campionissimo e dello sci che solamente gli adepti della materia potevano conoscere così dettagliatamente. Inutile dire che l’iniziativa si è svolta nell’entusiasmo generale! Infine, accomodati a tavola, allietati da un eccellente pranzo, tutti gli amici si sono scambiati il brindisi di fine raduno con i calorosi saluti del club. Grazie a tutti i partecipanti di questa avventura: sappiate che gli organizzatori stanno già immaginando come stupirvi nell’edizione 2023.

Ringraziamo per la collaborazione le Fornaci Zanrosso nella persona del socio Ugo Zanrosso, la concessionaria De Bona Motors di Vicenza che ci ha supportati con un’Alfa Romeo Tonale, i comuni di Riva del Garda, Valfurva, Bormio e Glorenza e le aziende di promozione turistica di Garda-Trentino, Valfurva e Bormio.

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