Vittoria, la one-off che ha ridato vita alla Carrozzeria Castagna
Nata dalla passione viscerale per le auto d’epoca del proprietario e dalla matita di uno stilista, la Castagna Vittoria è una Youngtimer d’eccezione, tuttora proiettata al futuro
È l’auto che ha segnato la rinascita della Carrozzeria Castagna di Milano. Come è successo in tempi più recenti anche all’ex colosso dell’armonia estetica in movimento, la Carrozzeria Touring Superleggera – e ad altre glorie del Made in Italy del secolo scorso –, il marchio è stato rilevato e la produzione riavviata in chiave contemporanea. Tutte tradizioni riprese con i dovuti standard di qualità superlativi, in continuità con le realtà originarie, e alte prestazioni. Automobili per pochi, insomma. Per i fortunati che possono permettersi lo sfizio di regalarsi una one-off, ovvero un pezzo unico che nessun altro possiede, per di più realizzato secondo i propri desideri. Ed è qui che l’attività della Castagna di oggi si lega con il passato: non tanto perché certe carrozzerie di grande successo servivano molti reali e personaggi del jet set internazionale ma anche perché il livello di artigianalità era elevatissimo anche nei modelli “di serie” e ogni vettura veniva costruita come un pezzo a se stante.
In anticipo sullo stile di oggi. Fino agli anni Cinquanta i produttori stessi affidavano i loro autotelai ai migliori carrozzieri perché li “vestissero” e non di rado le creazioni venivano molto personalizzate dai futuri proprietari. Nel caso specifico di questo esemplare parliamo della Carrozzeria Carlo Castagna & C. di Milano che, dalla sua sede in via Montevideo è stata, insieme alla Carrozzeria Sala, un riferimento per le lussuose Isotta Fraschini. Castagna ha lavorato anche per Alfa Romeo e per Lancia; è uno dei grandi nomi, insomma, dell’automotive italiano, specie d’anteguerra: ha aperto sul finire dell’Ottocento ed è andata avanti fino al 1954. Le sue auto erano spesso riconoscibili per stilemi e toni decisi, a volte audaci, come il rosso squillante e il giallo acceso. Ed ecco un altro elemento di continuità con le caratteristiche di allora della casa: la personalità, che di certo non passa inosservata, della Castagna Vittoria.
Grinta da vendere. L’auto è piuttosto conosciuta dato che nel 1995, quando è stata realizzata, ha avuto una presentazione in grande al salone di Ginevra. E come può uno stile così nuovo, così diverso e inedito, non lasciare un ricordo nel pubblico e negli addetti ai lavori? La carrozzeria di questo coupé, basato sulla meccanica dell’Alfa Romeo SZ, oltre a essere accattivante ha anche il pregio di essere completamente in alluminio battuto, rivettato sulla struttura rinforzata, con spoiler anteriore e posteriore in carbonio. Il colore è un classico del Biscione, il Bianco Gardenia, e gli interni in verde sono in pelle per quanto riguarda i sedili e in alcantara per tutto il resto. Mentre la parte in legno sul cruscotto è stata realizzata appositamente da un artigiano. Se vi state chiedendo il perché del nome Vittoria, si chiama così la figlia del proprietario, e da brava amante della velocità – come il padre – non esita a godersi questa fuoriserie a trazione posteriore a lei dedicata, esaltando le caratteristiche del classico V6 3.0 Alfa Romeo di 3mila di cilindrata (254, 8 CV a 5,740 giri, cambio transaxale a 5 marce più retro, freni a disco autoventilanti Brembo a 6 pistoncini).
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