Alle origini del mito di Romano Bacci anche la Firenze-Siena del 1954
Alla corsa di velocità oggi rievocata con successo dalla Cassia Corse prese parte anche il capostipite della celebre famiglia di preparatori. Ecco le principali tappe che hanno costituito la loro leggenda
Dall’estro di Romano Bacci, meccanico di un paesino del Chianti quale Tavarnelle Val di Pesa (Firenze), nel primo Dopoguerra ha preso il via una grande tradizione toscana di preparatori di auto da corsa. Erano gli anni d’oro della velocità, quando la conquista della libertà ha dato origine nella popolazione a un’euforica voglia di benessere. In quel periodo sono nate dispute, tornei e campionati in tutta Europa, fuori e dentro ai circuiti. Romano aveva la passione di correre e di rendere competitive autovetture di serie. Nel 1953 corse con una Fiat 500 C, la Topolino, alla Siena-Firenze e l’anno dopo alla Firenze-Siena, 70 km, vinta da Eugenio Castellotti su Lancia D24. Da allora ha continuato a correre e a preparare Fiat 500, Fiat 600, Fiat 1100 per sé e per diversi clienti. Il nome Romano Bacci suonava nelle cronoscalate e negli autodromi come quello di una ditta che sistemava auto vincenti.
Dalle elaborazioni alla produzione. Dal 1970, con l’avvento del Gruppo 2, la maggiore libertà lasciata ai preparatori a fronte però di pezzi elaborati che scarseggiavano sul mercato, ha spinto Romano Bacci a realizzarsi in proprio le parti che gli servivano. Nella sua officina di Tavarnelle prese quindi il via un’attività di costruzione ricambi come alberi a camme, cilindri, ingranaggi, auto bloccanti, etc. E iniziò a venderli anche a terzi, in tutta la Penisola. La ditta si creò così una clientela abituale, che in parte esiste ancora oggi, e si concentrò man mano sempre di più sulla fabbricazione dei componenti. Intanto anche uno dei due figli di Romano, Sergio, aveva debuttato nella salita del Montenero del 1968 con una Fiat Cinquecento. Un modello, la piccola creazione di Dante Giacosa, con il quale il corridore negli anni Settanta ha vinto molte molte salite. Mentre continuava il lavoro del padre anche sul fronte della meccanica.
Una storia che dura da quattro generazioni. Ed eccoci agli anni Ottanta, che videro l’azienda cambiare sede nella zona industriale di Ponte Nuovo, sempre nei pressi di Tavarnelle. Nel decennio successivo, la passione per le corse e per la tecnologia che si stava sviluppando sempre più ha contagiato poi il figlio di Sergio, Andrea, il quale ha investito largamente in macchinari efficienti per produrre parti meccaniche di alta qualità. E siamo alla terza generazione. Anche Andrea aveva la passione per le corse: prima con una Fiat 595, poi con alcune auto Alfa Romeo e infine con BMW con cui ha vinto molto, compresi sette Campionati Italiani. Ma la storia della famiglia Bacci e della loro azienda non finisce qui: l’ultimo – per ora – a essere entrato in azienda è figlio di Andrea, Matteo, che continua la tradizione iniziata dal bisnonno Romano. Giovanissimo, la domenica indossa tuta e casco e corre su tutti i circuiti italiani; poi, durante la settimana, lavora accanto al padre e al nonno Sergio. Un esempio italiano di dedizione al lavoro, di serietà e di una grande passione per le corse.
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