È tornata la Firenze-Siena, una festa dei motori genuina e molto amata

Laura Ferriccioli

Tra un bicchiere di Chianti, qualche simpatico straniero amante del Biscione e paesaggi strepitosi si è svolta questo fine settimana la rievocazione toscana all’insegna della passione e del gusto di stare insieme

 

“Senti ‘ome va!”. Siamo in viaggio fra le meravigliose colline del Chianti, è domenica mattina. Mirco Gentilini, meccanico di mezzi pesanti, è soddisfatto alla guida di una splendida Lancia Appia seconda serie che ha rimesso in sesto insieme al socio Marco Verdiani, che è parte dell’equipaggio insieme al figlio Gabriele. Che la vettura sta andando alla grande Mirco lo dice e lo ripete così, da buon toscano, senza la “c”. Le curve invece le prende da campione nazionale 2021 di velocità in salita nella classe 1600 Silhouette, per cui non solo il motore ma anche le sospensioni della berlina alla Firenze-Siena di quest’anno hanno avuto bene di che sfogarsi dopo un lungo sonno in garage. E in effetti, anche per aver sostenuto in una volta entrambe le prime uscite, ufficiale e non, la bella Lancia del 1960, molto conservata, ha dato una performance notevole.

 

La Lancia Lambda Sport che si è aggiudicata il Best of Show alla Coppa d’Oro delle Dolomiti 2021 ha partecipato alla Firenze-Siena
Le auto in piazzale Michelangelo prima della partenza, radunate in uno dei punti più panoramici di Firenze

Prima del via. Una rarissima DeLorean e una Mercedes 170 S del 1949 schierate in attesa della partenza
Mirco Gentilini, campione italiano di velocità in salita nella classe 1600 Silhouette, e Marco Verdiani con la Lancia Appia II serie su cui ha viaggiato TopClassico

 

Al di sopra delle aspettative. In tutto si è percorso un centinaio di km, dalle 9,30 di mattina all’ora di pranzo, sotto un sole stupendo che ha illuminato i paesaggi verdi dell’antica Cassia. Un sole che la Firenze-Siena strameritava, anche perché le precedenti due edizioni sono state bagnate dalla pioggia e questa del 2-3 ottobre 2021 era stata rimandata di parecchi mesi a causa del covid. L’autunno le ha portato bene. E sarà forse anche per questo, dopo il lungo digiuno dall’aprile del 2019, che stavolta la voglia di stare insieme e di tornare all’evento si toccava con mano ancora più del solito. Il presidente della Cassia Corse Storica 264, Luigi Berra, l’ha sottolineato durante il pranzo e le premiazioni che, come sempre, hanno chiuso la manifestazione. “Non ci aspettavamo tanto successo, fino a pochi mesi fa non sapevamo se saremmo riusciti a farla, la Firenze-Siena. Da parte vostra si è sentito tanto entusiasmo, grazie!”.

 

Uno splendido esemplare di Barchetta del 1949 ad opera del costruttore toscano Ermini
Una Chevrolet Flat Line del 1952
Due appassionati di Alfa Romeo tedeschi, arrivati dalla Germania in un’unica tappa di 1300 km. Eberhard, a sinistra, che ha guidato per tutta la distanza, ha comprato il Duetto in Svizzera nel 2014 ed è alla sua seconda Firenze-Siena
Meritato riposo. L’Isetta BMW di Roland Dimai, giornalista specializzato in energia sostenibile, e della moglie Vlada. Russa lei, austriaco lui, sono appena rientrati da un viaggio in Isetta (e van) in Macedonia. Per tutto il tempo durante la prima tappa la vettura è riuscita a rimanere terza nel corteo della Firenze-Siena. E, dopo tanto sforzo, si gode ora gloria e riposo durante la pausa a Barberino

Stefania e Marzia Poggini sono le immancabili star della Firenze-Siena. Senza di loro, e senza la loro Topolino C del 1953, la manifestazione non sarebbe la stessa. Completamente ristrutturata, la Fiat 500 era del “babbo”, come si dice papà in Toscana, che è mancato tre anni fa: “Gli abbiamo promesso che non l’avremmo mai venduta!”

 

Sempre più internazionale. Ebbene sì, hanno partecipato 58 equipaggi, dei quali non pochi appositamente arrivati dall’estero. Come i due tedeschi su Alfa Romeo Spider 2000 partiti da Herdecke, nella Renania Settentrionale Vestfalia, e approdati fra le vigne e i cipressi della Toscana con una sola tappa di 1.300 km. Anche una coppia di aficionado olandesi è arrivata in Italia per l’occasione come tutti gli anni, per partecipare con la loro Alfa Romeo Giulietta Ti: non hanno mai perso una Firenze-Siena e non è la prima volta, infatti, che si aggiudicano il riconoscimento di iscritti in arrivo da più lontano (1.540 km). C’erano poi i due coniugi a bordo dell’Isetta BMW del 1955, residenti in Austria e di ritorno da una viaggio in Macedonia durato due settimane. “L’Isetta apre il cuore delle persone, fa sorridere e fa sorgere domande: dopo un minuto tutti ci invitano da qualche parte e dopo un’ora siamo già amici”, ha rivelato lui, divertito, in perfetto italiano.

 

Una Ford Bowden Special del 1960

Largo ai giovani. Due new entry modenesi della Firenze-Siena, entrambi 30enni. Filippo e Veronica sono arrivati da Modena con la loro Alfetta GT del 1976. Cresciuto in una famiglia appassionata di motori, con un prozio che è stato tra i fondatori del Circolo della Biella, Filippo ha pensato di inziare subito la sua carriera di collezionista con un’Alfa

 

Così lontani, così vicini. Vivono invece tra l’Inghilterra e l’Italia i due proprietari della racer Ford Bowden Special del 1960 con telaio dell’inglese Bowden Engineering & Co. e motore Ford che ha raggiunto il tragitto sulla Cassia per la prima volta. Altri due iscritti stranieri, germanici, hanno poi voluto cogliere l’occasione per tornare romanticamente nella città dove si sono sposati, sebbene vivano a Firenze. Ma vuoi mettere capitare di nuovo in zona con una rara e affascinante Innocenti Coupé OSI del 1967? In generale, i locali certo non sono mancati, nonostante altri eventi limitrofi si siano svolti nello stesso giorno. Ma ci sono state vetture anche da Modena, Torino, Rieti e Salerno: anzi, da Battipaglia, per la precisione. È stato il caso di due amici a bordo dell’MGA 1500 Roadster del 1959 del driver, appassionato in prevalenza di storiche inglesi e dei paesaggi toscani.

 

Una Ferrari 308 GTS del 1982

Alcuni esemplari del Club Matra Italia in attesa del controllo a timbro a San Casciano Val di Pesa

 

Di generazione in generazione. Cassia Corse Storica 264 organizza la rievocazione ormai da sette anni: l’ultima di velocità fu vinta nel 1954 da Eugenio Castellotti su Lancia D24 con una media di 130,698 km/h. Nata l’anno prima, la gara si disputava su 70 km lungo la via Cassia, appunto, nello stesso tratto tra il capoluogo toscano e la città di Siena. E proprio alla prima edizione ha corso con una Topolino Romano Bacci, bisnonno di un partecipante che era alla Firenze-Siena 2021, un giovane cresciuto a pane e motori in una famiglia di imprenditori nel campo dell’automotive. Fresco di patente, ha guidato una Fiat 500 L con tanto di guanti da driver. Due le anteguerra che hanno fatto parte del serpentone di auto, di grande pregio entrambe: due Lancia Lambda del 1929. Una di loro, stupenda con carrozzeria Sport, ha vinto il Best of Show all’ultimo concorso d’eleganza della Coppa d’Oro delle Dolomiti.

 

Una foto della Topolino di Romano Bacci alla Firenze-Siena del 1953. Quest’anno alla rievocazione c’era un suo pronipote, Filippo, neopatentato, al volante di una Fiat Cinquecento L

 

Le auto della Firenze-Siena durante il passaggio in piazza del Campo a Siena

 

Un viaggio attraverso le ere automobilistiche. Tra gli altri esemplari di particolare rilievo, si sono viste quest’anno una spettacolare americana disegnata da Giorgetto Giugiaro come la DeLorean DMC, che ha stupito tutti ricordando il film Ritorno al futuro, una Porsche 550 Spyder, una 911 S del 1972, una Barchetta del 1951 firmata dal costruttore toscano Ermini, una Dino 246 GT e una Asa 1000 GT che ha vinto il premio Best in Class per gli anni Sessanta e Settanta. Tra le più recenti, una BMW Z3 e diverse Porsche, fra le quali una 930 Turbo e una 924 del 1984. La formula della manifestazione prevede poi ogni anno un tributo a una marca automobilistica e per il 2021 è stata scelta la Matra. Sono sette le belve della Casa francese che si sono radunate tra le due città del Chianti, tra le quali tre Bagheera degli anni Settanta e due Murena del 1981. Altra particolarità di questa rievocazione, la partenza da piazzale Michelangelo, un luogo turistico da dove si vede tutta Firenze. I controlli a timbro lungo il percorso sono stati tre, uno dei quali a San Casciano Val di Pesa presso l’officina Bellini, ex punto di riferimento della Mille Miglia di velocità.

 

L’Asa 1000 GT del 1964 che ha vinto un premio come auto migliore della sua categoria

 

Weekend da favola. Dopodiché una pausa rigorosamente a base di prodotti locali ha rifocillato gli equipaggi a metà strada, nel pittoresco Barberino Val di Pesa che nel 1600 diede i natali a papa Urbano VIII. Sempre volteggiando fra le curve, le salite e le vedute incantevoli di certi paesaggi collinari unici al mondo, si sono passate le città di Poggibonsi, Castellina in Chianti e Fonterutoli. Poi l’ingresso a Siena, con il corteo per il centro storico e il passaggio in piazza del Campo: lo scenario che di colpo si apre svoltando sulla piazza è mozzafiato, ci si sente emozionati da tanta bellezza. Ancora una ventina di km ed eccoci al termine della guidata in una struttura di campagna accogliente, appena fuori dal paesino di Monteriggioni, luogo-simbolo del Medioevo avvolto da mura di cinta caratteristiche. È sempre da un resort simile a questo, in mezzo alla natura, che tutto è partito sabato sera in località Tavarnelle. L’anteprima della galoppata è stato un aperitivo in un luogo da cartolina che era di fatto un ritrovo fra amici. Con lo stesso clima rilassato di passione motoristica e di allegra toscanità che contraddistingue l’intero evento. La Firenze-Siena è tipo un bel pranzo di famiglia, semplice e irrinunciabile. Come le tradizioni più autentiche.

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L’Isetta in bella mostra a Tavarnelle insieme a una Citroën DS e ad altre partecipanti durante le verifiche di sabato. La Microcar, prodotta dalla BMW ma progettata dalla italiana Iso Rivolta, non poteva non aggiudicarsi il “Premio Simpatia” dell’evento

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