Austin J40, dopo tanto successo inizia l’era delle continuation

Laura Ferriccioli

In occasione dei dieci anni della Settrington Cup, la corsa per i più piccoli del Goodwood Revival, la J40 Motor Company presenterà quest’anno la prima versione aggiornata delle famose macchinine a pedali

 

Secondo alcuni rumors, anche il principe Carlo ne ha avuta una, ovviamente con specifiche ad hoc e super accessoriata. Le Austin J40 pedal car, ovvero le automobiline per bambini più famose al mondo, hanno fatto pedalare generazioni di piloti in miniatura e continuano ancora oggi ad avere un mercato florido. All’epoca della loro produzione, tra il 1949 e il 1971, venivano esportate principalmente dal Regno Unito negli Stati Uniti, in Canada e in Danimarca. Furono inventate quando il governo britannico chiese agli industriali di far lavorare gli operai disabili delle miniere dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il presidente della Austin Motors ha avuto allora l’idea di usare gli scarti metallici della propria filiera per costruire “pedal car”, dando lavoro a 250 ex minatori nel Galles. Le mini vetture avevano cofano apribile, luci funzionanti, parafanghi cromati e pneumatici Dunlop. Erano ispirate alle berline A40 Devon e Dorset del 1948 che attualmente in Inghilterra si vedono contendersi l’ultimo secondo nelle corse più spettacolari.

 

 

Una manifattura tutta per loro. Hanno riscosso un tale successo che ne sono stati realizzati 32.098 esemplari, molti dei quali vengono ora restaurati, rimessi a posto e di nuovo guidati. A Bicester Heritage, il polo british di aziende legate al motorismo storico, esiste una rivendita apposita di ricambi e accessori della J40 Motor Company, fondata nel 2020 per i servizi dedicati alle J40 (Junior 40). La compagnia è parte della Burlen LTD, che riproduce carburatori e altri componenti per veicoli storici. Nel centro inglese, nato in una ex base Raf vicino Oxford, si trova anche il reparto vendite delle piccole vetture a pedali, dove vengono fornite fra l’altro riparazioni meccaniche e assistenza durante le gare, mentre il quartier generale della ditta è a Salisbury. Più o meno dove si trova anche l’Austin J40 Pedal Car Club: nel Berkshire, a ovest di Londra.

 

 

Al pari dei maggiori trofei. In tempi recenti le Austin J40 state riportate in auge dalla Settrington Cup, la corsa dei piloti under 10 messa in pista dal 2012 in un tratto del circuito di Goodwood, nel West Sussex. Da allora i prezzi delle piccole Austin sono lievitati: un esemplare in ottime condizioni può costare tranquillamente oltre le 3mila sterline (più di 3.500 euro circa), con cifre che possono anche raddoppiare in caso di auto che hanno vinto a Goodwood, appunto, durante la piccola grande battaglia a colpi di pedali che fa parte del Revival Meeting. La disputa coinvolge ogni anno una cinquantina di bambini ed è talmente ambita che si registrano sempre iscrizioni in eccesso. Le schiere di meccanici nei paddock testimoniano l’interesse che ruota intorno alla Coppa, sentito in maniera estremamente competitiva soprattutto dai genitori. Tanto che in passato qualcuno aveva provato a truccarle, le J40. Sostituendo ad esempio la carrozzeria con una più leggera in fibra di carbonio.

 

Tutto pronto per l’effetto wow. Quest’anno per festeggiare i dieci anni della Settrington Cup, che è ormai un cult, al Goodwood Revival (dal 16 al 18 settembre) verrà svelata la prima continuation in assoluto delle J40. È stata messa a punto dalla J40 Motor Company fedelmente al modello originario ma con una particolare livrea in fantasia optical, bianco e nera, e la parte tecnica ammodernata. Il modello del futuro sarà in compagnia del suo passato più illustre, dato che diversi pezzi storici importanti – tra i quali l’ultimo uscito dalla fabbrica di Bargoed nell’ultimo giorno di produzione – saranno esposti per le celebrazioni al Revival nello spazio del Woodcote Paddock, creato per loro. E chissà che anche il principino George non voglia scendere presto in campo cimentandosi magari con la vettura appartenuta al nonno. Intanto l’edizione speciale del 2022 ha chiuso le iscrizioni con una ventina di driver più del solito.

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