Citroën BX, cronaca di quarant’anni di successo

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Moderna, tecnologica, ricca di equipaggiamenti. Appena uscita, la BX ha conquistato subito la clientela della marca francese seducendo anche nuovi clienti

Con i suoi 2.337.016 esemplari venduti, la BX è stata una delle maggiori best-seller di casa Citroën di tutti i tempi. Negli anni Ottanta ha contribuito a rilanciare la marca francese con una carriera di oltre un decennio costellata anche da numerose edizioni limitate – tra le quali la famosa Digit con il quadro strumenti tutto digitale. Presentata nel 1982, la Citroën BX è stata esposta per la prima volta in pompa magna con una festa nel centro di Parigi. Nei giardini di Champ de Mars l’attendeva una folla con lo sguardo rivolto al primo piano della Torre Eiffel dove si trovava, sospesa, una gigantesca cassa di legno con la scritta “Voilà la nouvelle Citroën”. In un vertiginoso spettacolo di luci e suoni, la cassa venne calata verso terra dove fu aperta per svelare la BX, che debuttò così, tra applausi entusiastici e fuochi d’artificio sulla Torre Eiffel. Poi, qualche giorno dopo, la nuova vettura andò ad occupare la sua pedana di lancio al 69° Salone parigino dell’automobile, a Porte de Versailles, che segnò subito l’inizio della commercializzazione del modello.

Avviato nel 1978 con il nome in codice “XB”, il progetto della Citroën BX fu completato nel novembre 1979. Tra i principali obiettivi c’era quello di creare un veicolo moderno e non convenzionale, ponendo l’accento sull’innovazione. La BX doveva essere un’auto a trazione anteriore, con motore trasversale e un peso ridotto per garantire una buona accelerazione e limitati consumi di carburante, cosa che ai tempi costituiva un importante indice di efficienza. Come tutte le vetture Citroën di alta gamma dell’epoca, la BX venne dotata di un sistema di sospensioni idropneumatiche per garantire comfort e tenuta di strada.

Lo sviluppo venne affidato al centro tecnico di Vélizy, che investì molto nel CAD (Computer Aided Design, la progettazione assistita da computer) per accelerare la convergenza tra la progettazione e l’ottimizzazione delle prestazioni. Con questo strumento, la BX raggiungerà un buon coefficiente aerodinamico pari a 0,34. Grazie all’uso innovativo di materiali compositi per elementi come i paraurti, il portellone del bagagliaio, il cofano motore e i pannelli posteriori, la BX riuscirà ad avere un peso a vuoto di soli 885 kg. Primo veicolo dell’era PSA, la BX, carrozzeria a due volumi con 5 porte, incluso portellone posteriore, è stata equipaggiata da subito con motori potenti (62 CV e 72 CV 1360 cm3, 90 CV 1580 cm3).

Con BX, Citroën è entrata nel mercato delle vetture del segmento medio superiore grazie anche al design innovativo di Marcello Gandini (per Bertone), padre delle Lamborghini Miura, della Countach e della Lancia Stratos, solo per citare alcuni dei suoi capolavori. Il grande stilista propose una linea originale, essenziale e priva di eccentricità, con una personalità che sapeva ben distinguesi nel panorama automobilistico dell’epoca e che sarebbe diventata l’emblema della BX. Anche l’abitacolo colpiva per la plancia futuristica ispirata alla CX, di cui riprendeva alcuni equipaggiamenti caratteristici come i “satelliti” ai lati del volante monorazza e il tachimetro illuminato a tamburo girevole.

I suoi 12 anni di presenza sul mercato sono stati caratterizzati da numerose evoluzioni della carrozzeria. Nel 1985 viene aggiunta alla gamma un’elegante versione SW familiare, più lunga di 17 cm rispetto alla berlina e denominata Evasion, così come la versione aziendale apparsa un anno prima. Nel 1987 si assiste a un importante restyling: la BX sfoggia una linea esterna più morbida e la plancia è completamente nuova. Gli equipaggiamenti non vengono trascurati: tetto apribile, aria condizionata, strumentazione digitale, rivestimenti in velluto, cerchi in lega, orologio digitale, computer di bordo, permettono alla BX di restare fedele alla sua immagine di veicolo moderno.

Dal punto di vista meccanico, la BX rimane all’avanguardia della tecnologia con motori che sviluppano fino a 160 CV, iniezione elettronica dotata di catalizzatore con sonda lambda, motore diesel, cambio automatico, trazione integrale permanente e frenata con ABS. Viste le capacità prestazionali, ne è stata realizzata anche una serie limitata di 200 esemplari della versione stradale della BX 4 TC da competizione del gruppo B (2141 cc, 200 CV, 220 km/h). Prodotta nello stabilimento di Rennes La Janais in Bretagna e in quello di Vigo in Spagna fino al giugno del 1994, la BX occupa oggi un posto speciale nel cuore dei collezionisti. 

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