Défilé Città di Legnago, la storia dell’automobile in passerella

Laura Ferriccioli

Si è svolto dal 17 al 18 luglio 2021 il tradizionale appuntamento con il concorso d’eleganza del Veteran Car Club Legnago

 

È una magia che si ripete ogni due anni, il Défilé Città di Legnago. Complice il torrione delle antiche mura della città, che diventa il suggestivo quartier generale dell’evento, piazza della Libertà si adorna sin dal primo pomeriggio di gioielli a quattro ruote e offre lo spettacolo del motorismo storico alla cittadinanza e agli appassionati. Poi, la sera, lo scenario assume sembianze da sogno in piazza Garibaldi con le luci, le musiche e i sound delle auto in passerella. L’ultima edizione, la dodicesima, è andata in scena sabato 17 luglio portando con sé la novità di eleganti richiami fashion indossati da modelle e modelli. Tutte interpretazioni ai massimi livelli dello spirito modaiolo dei vari periodi del Novecento a cura dell’Alta Sartoria Fashion School di Verona. Risultato, un bagno di folla entusiasta che è rimasta a guardare la sfilata fino all’ultimo istante, ammaliata dalle descrizioni delle auto, dal fascino delle loro carrozzerie e dagli splendidi abiti abbinati.

 

 

 

 

 

 

La vittoria a una regina della moda. Un tema, quello dell’haute couture, che neanche a farlo apposta si è intonato perfettamente al Best of Show, una favolosa Alfa Romeo 1900 Super arrivata dalla Svizzera che ha fatto innamorare tutti con il suo bicolore originale del 1956. Rosa Corallo e nero, per la precisione. Un aspetto flamboyant che può ricordare certe creazioni spettacolari di Vignale e Giovanni Michelotti ma che in realtà contiene tutta l’energia creativa di una stilista milanese che ha posto le basi della moda italiana, Jole Veneziani. Tarantina d’origine, aveva percepito la tendenza nel costume di quegli anni che occhieggiava agli Stati Uniti. Convinse così la direzione del Biscione, di cui vestiva le dame, a realizzare alcune versioni del potente modello allestite da lei. Ed ecco che sono nate speciali combinazioni, anche di Rosa Corallo e bianco, con una tiratura totale di circa 6-700 unità. “Con la livrea di questo esemplare, l’unico uscito dalla fabbrica con le ruote a raggi, il totale prodotto dalla Casa è stato di 200 vetture. Sebbene molto rare, alcune in giro se ne vedono ma sono sempre due porte”, ha spiegato il proprietario. Mentre della quattro porte al momento non si conoscono sorelle. Altra particolarità dell’auto, oltre agli interni in un’euforica quanto originale fantasia rosso-grigia, anche il fatto di essere appartenuta a Dario Luraghi, figlio del presidente dell’Alfa Romeo Giuseppe. Il quale l’ha acquistata dal Musée Automobile de Provence, in Francia, dove la vettura è rimasta conservata benissimo per una trentina d’anni.

 

 

 

 

 

 

Il libretto di circolazione della Fiat 1800 B del 1967 dove si vede il primo intestatario dell’auto, la società Pirelli di Milano

Le auto della memoria. Altra meraviglia dalla passata appartenenza illustre è stata la Fiat 1800 B fine serie del 1967, intestata nuova alla Pirelli (v. foto libretto). L’attuale proprietario, il numero quattro in successione, l’ha voluta nell’ambito della sua collezione di Fiat dal 1950 al 1971 che ripercorre le auto passate nella sua famiglia. L’ha presa più o meno un anno fa da un amico e si è subito appassionato così tanto che l’ha voluta anche pagare più di quella che era la richiesta, salvo poi accorgersi che le cromature erano da rifare e la vernice aveva qualche difetto. A quel punto, oltre ai rivestimenti e alle imbottiture dell’interno – sostituiti uguali agli originali – è scattato anche il ripasso della carrozzeria. In totale sono 21 le concorrenti che si sono sfidate quest’anno, davanti alla giuria Asi composta da Fausto Tronelli – il presidente – e da Carla Galli e Vinicio Ercolani.

 

La giuria del Défilé al lavoro. Da sinistra: Vinicio Ercolani, Carla Galli e il presidente Fausto Tronelli

 

 

 

 

 

 

 

Prevalenza di straniere. Quattro le classi in cui sono state suddivise le bellezze in gara: Vintage, Classic, Post Classic e Instant Classic. Altra rappresentante del Lingotto, una 1100/103 Bauletto in ottima forma, mentre altre sei italiane erano un’Alfa Romeo 1900 SS Touring Superleggera del 1955 che ha vinto il Premio Luciano Nicolis, una Giulietta Spider rossa che si è classificata prima della categoria Post Classic, una Lancia Flaminia Coupé Pininfarina, una Gamma Coupé del 1982 e una rara Maserati Merak SS alla quale è andato il premio speciale Benaco Auto Classiche. Oltre a una simpatica Autobianchi Bianchina Cabrio del 1962 perfezionata nella verniciatura dal proprietario ex carrozziere.

 

Lo staff del Veteran Car Club Legnago, i componenti della giuria e alcuni partecipanti al Défilé Città di Legnago dopo la visita al Castello di Bevilacqua. Tra le sorprese del programma, portato avanti con efficenza straordinaria, c’è stata anche la cena in un “barcone” sull’Adige trasformato in lussuoso ristorante

 

 

 

 

 

Premiate sotto i riflettori. Queste le altre prime di categoria: una BSA Scout prima serie del 1935 per la classe Vintage e una Jaguar XJS Cabrio nera del 1989 per l’Instant Classic. E, per rimanere in tema British, il pubblico ha potuto lustrarsi gli occhi anche con una splendida Jaguar XK 140 alla quale è stato assegnato il premio sociale dell’Historic Car Club di Verona, con un proiettile come una Lotus Esprit del 1990, una MGA Twin Cam del 1958 e una Triumph Spitfire 4 MK II. Ciliegina, anzi ciliegiona sulla torta, una mastodontica Rolls Royce Silver Cloud del 1957 riportata al colore grigio originale e con i filetti rifatti a mano. Mentre dall’America è arrivata sino a noi, e fino al parterre del Défilé, una Dodge Brothers DA Six del 1929 proveniente da Ferrara, alla quale è andato un premio speciale, la Coppa Gastone Zanarotti in ricordo del pilota legnaghese scomparso nel 1999. E arriviamo al versante germanico, che ha visto la partecipazione di una Porsche 356 B, una 911 S 2200, una Mercedes 170 del 1938 e una 350 SL del 1971 che è stata restaurata soltanto nel bel colore verde bottiglia metallizzato, nell’interno e nella capote. La categoria Classic? La vincitrice è stata ancora lei, l’Alfa Romeo 1900 Super che si è aggiudicata la vittoria finale. Si chiama Sophie: l’attuale custode le ha dato questo nome, appunto, adatto a una signora di grande charme.

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I proprietari dell’Alfa Romeo 1900 Super festeggiano il Best in Show fra gli applausi del pubblico
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