Fiat 850 Sport Spider, un capolavoro italiano di stile e prestazioni

Laura Ferriccioli

Firmata da Giorgetto Giugiaro e uscita tre anni dopo la prima serie, anche la versione successiva della grintosa “spiderina” era bella e possibile

 

Hai ancora fame?”. La risposta fa capire se è meglio lasciar perdere o se l’acquirente è contento dell’auto. Cioè, in caso negativo vuol dire che l’affare si può concludere; altrimenti, se parte l’invito per un panino, niente da fare. È un sistema, il linguaggio in codice, con il quale il proprietario di questa Fiat 850 Sport Spider del 1968 comunica di solito con un suo amico meccanico senza rischiare discussioni. Torna utile tutte le volte che vanno a vedere auto storiche, nonostante l’acquirente sia un meccanico anche lui – specializzato in restauri Lancia. Ma “quando si tratta di vetture per me guardo sempre con gli occhi dell’amore, mi piacciono tutte”, racconta. “Perciò preferisco farmi accompagnare dal mio amico, che mi tiene con i piedi per terra”. Nel caso della sua benamata Spider rossa dev’essersi sentito particolarmente inappetente, dato che la vettura “era in condizioni perfette. Prima di metterla in vendita, il proprietario precedente, che l’ha tenuta per 15 anni, le ha fatto fare una remise en forme. Persino le gomme erano nuove. Aveva deciso di disfarsene dopo la nascita dei figli perché non la usava più e intanto, però, l’aveva fatta revisionare”.

 

La vettura, del 1968. Nonostante le ruote non originali, è omologata con Targa Oro del Registro Fiat

 

 

Comprata a Bologna nel 2016, anziché i suoi cerchi originali in acciaio con coppe cromate, aveva già montate le ruote Borrani. Che “a momenti – scherza il proprietario – costano più dell’auto”. Già, perché nonostante il suo design seducente delineato dalla matita di Giorgetto Giugiaro e le alte prestazioni, la piccola Spider Fiat è stata concepita per essere di gestione economica e anche d’acquisto era, ed è ancora, più accessibile di altre (1.080.000 di vecchie lire per la Sport Spider).

 

 

Desideravo una spider italiana e la 850 era un po’ più a portata di tasca rispetto all’Alfa Romeo Spider “Osso di Seppia”, o alla Fiat 124 Spider, che sono i miei riferimenti”, rivela l’appassionato, deciso amante delle cromature tonde. “Mi piaceva anche molto la Fiat X1/9, che ho acquisito in seguito”. Voleva rimanere, insomma, in casa Bertone. Che della 850 Spider ha anche creato e venduto direttamente una versione convertibile “lusso” (CL), con profili cromati sui parafanghi e altre finiture aggiuntive. Le prime due, marcate Fiat, erano basate sul pianale modificato della 850 Berlina e ispirate allo stile messo a punto da Giugiaro della Testudo Corvair e dell’Alfa Romeo 2600.

 

La Spider è stata immatricolata per la prima volta con targa Udine poi, dopo aver cambiato con Trieste dove il proprietario si era spostato, ha riacquisito la targa della città iniziale

 

La Fiat 850 Spider è stata, fra le altre cose, la prima creazione del Lingotto su cui si è visto ricomparire il logo della marca con la corona di alloro degli anni Quaranta e Cinquanta. Le differenze estetiche tra la prima e la seconda serie, cui questo esemplare appartiene, consistono nei fari del frontale non più inclinati e nei rostri apportati ai parafanghi. Mentre il motore passa da 850cc a 903cc (51CV), con carburatore doppio corpo. La velocità massima è di 150 km all’ora: una potenza che a metà anni Sessanta rende la vettura un piccolo gioiello assai attraente. In Italia non ne sono state vendute molte, anzi: “Il fatto che le 150mila prodotte siano state per lo più destinate al mercato americano è uno degli input che mi ha fatto scattare la scintilla per l’acquisto”, aggiunge l’esperto.

 

 

Oltreoceano, con le sue dimensioni contenute (lunghezza totale: 3,824 mt), la 850 Spider era l’automobilina perfetta per le “runabout”, ovvero per girare intorno alle rotatorie. Era anche considerata esotica. Mentre da noi faceva girare la testa ai giovani, piuttosto, ed è presente in un’ampia filmografia dell’epoca che vede protagoniste le donne. Pellicole come L’automobile in cui Anna Magnani esaltava nel 1971 l’emancipazione femminile conquistando non solo la patente di guida ma anche una luccicante Fiat 850 Spider gialla da esibire per le strade di Roma. O Le Fate (1966), con Monica Vitti, e Signore e Signori di Pietro Germi, che immortala il modello l’anno seguente il suo lancio – avvenuto nel 1965 al Salone di Ginevra – come fa anche il film diretto da Alberto Sordi Scusi, lei è favorevole o contrario?

 

 

Eppure, sarà anche stata amata dalle donne ma a me ai raduni molti appassionati di motorismo storico mi dicono che era l’auto dei loro sogni!”, rivela il proprietario. Che, anche quando non partecipa a eventi, assicura una “sgranchitina” settimanale alla sua Fiat 850 Sport Spider con un giretto di 40-50 km in Brianza. “E nella mia micro-collezione è sempre la meno capricciosa: ogni volta è pronta e via”.

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