Seoul Vibe: il film che porta sugli schermi la storia della Hyundai
Una versione pick-up della Pony, la prima auto prodotta al 100 per cento in Corea nel 1973, ma anche la Sonata, la Stellar, la Cortina e la lussuosa Grandeur: il film, ambientato durante le Olimpiadi del 1988 di Seul, celebra le Youngtimer della marca
Una marcia indietro spettacolare, che ci riporta al 1988, fra staccate, salti, corse e sbandate a tutta velocità. È quanto propone Seoul Vibe – L’ultimo inseguimento, pellicola spericolata e dal sapore “Millennial” uscita in tutto il mondo su Netflix il 26 agosto. Ambientata nella capitale della Corea del Sud nei giorni che precedono le Olimpiadi, si può definire un film all’ultimo testa-coda, nonostante vi si sia una trama degna di un action-movie che si rispetti e nonostante anche una certa componente umoristica.
In primo piano risaltano di fatto i motori, i modelli “di casa” firmati Hyundai che sono stati protagonisti di quel periodo storico. Mentre l’altra grande protagonista del lungometraggio – che dura ben 2 ore e 20 minuti – è la città: una Seul che all’epoca cominciava ad assorbire i prodotti e gli stili di vita occidentali, e nel contempo iniziava a penetrarli grazie alle sue manifatture. Alla fine degli anni Ottanta le Hyundai erano tra le vetture straniere più vendute negli Stati Uniti, tanto da rendere necessaria una sede della Casa coreana Oltreoceano e addirittura un nuovo porto, che è stato inaugurato in contemporanea al lancio della Grandeur nel 1986. Il modello è stato creato perché si prevedeva a quel punto la necessità di una vettura d’alta gamma che potesse accompagnare gli atleti alle Olimpiadi facendo fare bella figura al Paese. Ed ecco che, grazie alla joint-venture della Hyundai con la Mitsubishi Motors, è nata questa tre volumi a trazione anteriore, motore a 4 cilindri in linea, a benzina, da 1.997 cc (120 CV) e sospensioni a ruote indipendenti. Il design squadrato e molto essenziale racchiudeva interni molto ben studiati nei minimi dettagli e di ottima fattura. La Grandeur era anche dotata di ABS e di fari fendinebbia.
Una Grandeur bianca prima serie è molto presente nel film assieme a un Pony pick-up modificato proprio con il motore della berlina di fascia alta. Servono entrambi a un gruppo di ragazzi incaricato di sventare un giro di riciclaggio di denaro messo in atto con la copertura dei giochi olimpici. E proprio a questi primi due modelli di grande successo dell’industria automobilistica coreana è affidato il compito di fare da ponte fra generazioni in un film dal cast di attori giovanissimi ma già conosciuti – fra i quali Ah-in Yoo, Kyung-pyo Go, Kyoo-hyung Lee, Ju-hyun Park, Seong-wu Ong e Jung-se Oh. Attraverso di loro, la Hyundai strizza l’occhio anche al futuro, lasciando intravedere su Instagram e You Tube uno spot che mostra l’evoluzione della Grandeur (l’Azera), fino alla sua prossima edizione che verrà lanciata a fine anno. E, dopo un brillante operazione di marketing come questa, la marca ha ora tutta l’intenzione di continuare a coinvolgere il pubblico con altre collaborazioni simili e contenuti innovativi.
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