Circuito di Avezzano, quando la passione motoristica tocca alte vette

Laura Ferriccioli

Uno dei più amati appuntamenti dedicati ai veicoli d’epoca in Italia, tornerà nel 2023

 

È un evento di auto storiche dove si fanno nuove amicizie, il Circuito di Avezzano. Dove si è felici di tornare tutti gli anni e di ritrovarsi in una natura rilassante, fuori dalle rotte del turismo di massa. E se gli aficionado tornano sempre, anche dall’estero, i percorsi sono invece ogni volta diversi, alla scoperta di un territorio dal fascino caratteristico, disseminato di piccoli preziosi borghi persi nel tempo. Stavolta, per la nona edizione, il corteo di vetture d’antan, tutte rigorosamente scoperte come sempre, è partito nel pomeriggio di venerdì 2 luglio dal sito archeologico di Alba Fucens dopo una visita agli scavi. Inserito tra le 10 manifestazioni del “Circuito Tricolore” di ASI-Automotoclub Storico Italiano, con il patrocinio del Ministero del Turismo e del Ministero della Cultura, della Regione Abruzzo, del Comune di Avezzano e della Fondazione Carispaq, il Circuito di Avezzano ha visto la partecipazione di oltre 80 equipaggi tra vetture anteguerra, Sport Barchetta e Spider. Tutti esemplari di rilievo e di grande significato storico, con un effetto “museo viaggiante” che per due giorni e mezzo ha contribuito ad abbellire certi scorci mozzafiato dell’Abruzzo.

 

 

Le sorprese del paesaggio. Il paese di Aielli è stata la prima tappa, ovvero la prima chicca che ha stupito gli equipaggi, con la vista degli splendidi murales artistici e la Costituzione Italiana trascritta su un muro dagli allievi del liceo artistico. Il giorno dopo ci si è avventurati tra Abruzzo e Lazio, terre di briganti e di boschi incontaminati. I partecipanti hanno guidato per circa 120 km su strade tortuose, deserte e a loro completa disposizione. A scortarli, i motociclisti dei Carabinieri e un’Alfa Romeo Giulia storica della Polizia di Stato. Le vetture più datate hanno avuto poi la fortuna di sostare a Oricola, all’ombra del Castello, dove gli spazi erano limitati. La comitiva si è ricongiunta a Tagliacozzo, altra località molto suggestiva. E nel teatro “Talia”, dopo pranzo, il concerto del giovane tenore Lorenzo Martelli ha incantato i driver e i loro accompagnatori con un programma di forte emozione. Ma ecco che dopo la sosta il tour è ripreso verso Avezzano attraverso la Valle Roveto e il Valico del Salviano, teatro di sfrenati inseguimenti per vincere negli anni Cinquanta la preziosa Nike di Samotracia riprodotta nel Trofeo Micangeli.

 

 

La notte dei bolidi. Gli alberi secolari di Piazza Torlonia hanno vegliato sulle autovetture in esposizione, che hanno attirato appassionati e curiosi. Nel tardo pomeriggio, poi, ha chiuso lo spettacolo in piazza prima del circuito cittadino in notturna il concorso di eleganza dinamica con prove di abilità dedicato a Pietro Di Lorenzo, gentleman driver prematuramente scomparso e collezionista di livello internazionale. Una Lamborghini della Polizia ha aperto con furore le varie sessioni della sfilata notturna, assieme ai motociclisti della Polizia Locale, inaugurando il nuovo percorso completamente rinnovato. La partenza era davanti a Palazzo Torlonia, illuminato con il transito al Castello Orsini-Colonna avvolto dal tricolore, e davanti al Palazzo Comunale, con il Sindaco di Avezzano alla guida di una fiammante Morgan. Speaker d’eccezione è stato Gianni Tesauro, gentleman driver e possessore di una MC TC del 1946 guidata dalla signora Giusy durante la sfilata notturna in sostituzione del marito. I rombi delle auto sportive del passato sono musica per gli appassionati, che al passaggio delle autovetture incitano i partecipanti ad accelerare per aumentarne il volume.

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La vittoria a un duo collaudatissimo. La sfida per la vittoria si è combattuta con i cronometri meccanici e la precisione dei co-driver. L’elettronica, del resto, non è ammessa, e la classifica non è mai scontata. Il Circuito di Avezzano non è una gara ma un concentrato di emozioni con le premiazioni a coronare una tre giorni di amicizia e sportività. Quest’anno le consegne dei premi ai vincitori si sono svolte al Castello Orsini Colonna alla presenza dell’assessore alla Cultura Pierluigi Di Stefano e del Presidente ASI Alberto Scuro, e sono state condotte con simpatia dall’organizzatore della manifestazione Felice Graziani, dell’Abruzzo Drivers Club. Vincitori sono stati Fabrizio Lorenzoni e Giovanni Monti su Fiat Stanguellini Corsa del 1948 soprannominata Micia, automobile che ha partecipato a numerose edizioni della 1000 Miglia storica e anche all’ultima rievocazione della corsa più bella del mondo. Al secondo posto si sono classificati Claudio Paradisi e Mariano Mancinelli, amici da sempre del Circuito di Avezzano, con la loro Austin Haley 100 del 1954. Al terzo posto, provenienti da Bologna, Gianmarco Rossi e Davide Alvisi su Singer Nine sport del 1933.

Equipaggi anche al femminile. La coppa delle Dame è stata vinta da Laura Ciarallo e Lilly Colasuonno su Triumph TR2 bocca stretta. Mentre per quanto riguarda i Trofei, si è aggiudicato l’XFuel Alex De Angelis su Fiat 508 S MM 1935; il Trofeo Asi Circuito Tricolore è andato a Susanna Natale, giovane avezzanese su Mercedes, il Trofeo Micangeli a Paolo Fiani su Elva MK1 del 1956 e, infine, la Coppa Di Lorenzo alla coppia Bernardini Bernardini su Jaguar XK120 OTS del 1950. L’auto più rappresentativa? Senza dubbio l’Alfa Romeo RL Targa Florio del 1924, alla partenza con il numero uno, proveniente dagli Stati Uniti, seguita da un’Alfa Romeo 8C Botticella dei fratelli Papoulias provenienti dalla Grecia e una rarissima Ermini 657 Sport Scaglietti di Eugenio Ercoli, custode della tradizione del famoso costruttore fiorentino. In totale, sono state più di 40 le sport barchetta alla partenza tra le quali molte con passato storico. Ne citiamo due: una rarissima Osca Maserati 372 F2 e una Lancia Aprilia Paganelli del 1948. Immancabili, poi, le spider a chiusura del lungo corteo, tra le quali la bellissima Alfa Romeo 1900 C Sprint Cabriolet e una Jaguar E-Type 5.3 OTS alla prima uscita nazionale.

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